#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 7 Giugno 2025 - 18:24
29.9 C
Napoli

Messina Denaro, il boss lasciava pizzini al supermercato. Video

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Il boss Matteo Messina Denaro andava fare la spesa regolarmente al supermercato come un normale cittadino.

Ed è probabile che li consegnava a donne, affiliati e fiancheggiatori i suoi pizzini. Li lasciava tra gli scaffali. I carabinieri dei Ros che stanno conducendo la complessa indagine su quella che è stata la vita da latitante di normale cittadino di Matteo Messina Denaro si sono fatti consegnare tutte le immagini disponibili della video sorveglianza del supermercato frequentato dal boss.

Gli investigatori sperano di trovare i movimenti e soprattutto scoprire tutti i fiancheggiatori del boss che andavano al supermercato.

E intanto in serata i carabinieri del Ros hanno effettuato un’altra perquisizione a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani nell’ambito dell’inchiesta sui fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro. La casa che è sottoposta a perquisizione è una abitazione adibita a magazzino e si trova in via San Giovanni.

 Perquisita l’abitazione degli ex suoceri di Andrea Bonafede

Si tratta dell’abitazione degli ex suoceri di Andrea Bonafede, che si trova da lunedì in carcere. I coniugi sono morti anni addietro e la casa risulta disabitata da tempo, in via San Giovanni, a poche centinaia di metri dall’abitazione di Giovanni Luppino e dell’appartamento dove, sino a giugno scorso, avrebbe vissuto Messina Denaro.

Andrea Bonafede non parla davanti al gip

Resta in silenzio davanti al gip Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara in carcere per associazione mafiosa, l’uomo d’onore riservato che ha prestato l’identità al boss Matteo Messina Denaro, ha acquistato l’appartamento in cui il capomafia si è nascosto nell’ultimo periodo della latitanza e l’ha aiutato a comprare l’auto che utilizzava per i suoi spostamenti.

“L’ho trovato in forma, aspettiamo la conclusione delle indagini” dice l’avvocato del geometra al termine dell’udienza dedicata all’interrogatorio di garanzia. Un evidente cambio di strategia difensiva rispetto alla prima fase d’inchiesta, quando Bonafede, sentito dagli inquirenti dopo il blitz di lunedì, aveva fatto mezze ammissioni.

Verità mischiate a menzogne, sostengono gli investigatori, propensi a credere che il fedelissimo del padrino abbia ammesso solo quel che non poteva negare: come l’aver dato la carta d’identità a Messina Denaro, l’aver comprato per suo conto, con 15mila euro ricevuti dal boss, la casa di vicolo San Vito in cui il capomafia viveva e di avergli dato una mano ad acquistare la Giulietta.

Sul resto, il geometra di Campobello ha raccontato frottole. Ha detto, ad esempio, di conoscere fin da ragazzo il capomafia, ma di averlo perso di vista fino a un anno fa e di averlo incontrato, da gennaio del 2022, solo in due occasioni. In entrambe Messina Denaro gli avrebbe chiesto aiuto: per curarsi e per trovare un appartamento.

E Bonafede l’avrebbe accontentato dandogli la carta d’identità e il codice fiscale utilizzati per le terapie oncologiche e comprandogli casa. Ma le date non tornano perché agli inquirenti risulta che un Andrea Bonafede, di certo non il geometra e quindi il capomafia con i documenti dell’altro, a dicembre del 2020 si è operato all’ospedale di Mazara del Vallo per un cancro al colon.

Ciò dimostra che il “prestito” di identità risale almeno a un anno prima di quel che il geometra sostiene. Il tempo dirà se Bonafede tradirà l’amico e racconterà gli ultimi due anni, almeno, della sua latitanza, o se continuerà a tacere.

Proseguono, intanto, le indagini sulla casa del boss, sul bunker nascosto trovato in casa del fratello di un condannato per mafia, Errico Risalvato, e sull’appartamento di via San Giovanni, sempre a Campobello di Mazara, in cui il padrino avrebbe vissuto prima di trasferirsi nell’ultimo covo. Gli immobili sono stati perquisiti approfonditamente anche con l’uso del georadar che può individuare stanze o locali nascosti.

Gli avvocati di Risalvato: non era un bunker ma un ripostiglio

“Smentiamo che l’immobile sia stato un rifugio di Messina Denaro e che in casa ci fosse un bunker. Quello trovato era un ripostiglio in cui venivano conservati oggetti preziosi della famiglia”, dicono gli avvocati Mattozzi e Stallone che difendono Risalvato. Stamattina è stata perquisita anche la casa di famiglia di Messina Denaro a Castelvetrano.

I carabinieri hanno passato al setaccio l’appartamento trovando, oltre a vecchie foto del capomafia, una scatola con i suoi vecchi Ray Ban a goccia, un libro sulla mafia e una bottiglia di champagne. Il padrino, portato dopo l’arresto nel carcere de L’Aquila, continua a rinunciare alle udienze in cui è imputato: la scorsa settimana quella a Caltanissetta del processo d’appello per le stragi mafiose del ’92 e oggi quella davanti al gip nel procedimento contro la mafia agrigentina e trapanese.

La sua posizione è stata stralciata da quella degli altri imputati perché era latitante. Con il boss chiuso in carcere, a Campobello di Mazara e Castelvetrano sono stati organizzati altri due cortei contro la mafia, conclusi entrambi a vicolo San Vito, davanti al covo dell’ex super latitante. Tra la gente, anche il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella e il vescovo emerito monsignor Domenico Mogavero.

 


Articolo pubblicato il giorno 25 Gennaio 2023 - 21:52


Cronache Video

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

ULTIM'ORA

Avellino, estorsione da 13mila euro: due misure cautelari
Collina: “Al Mondiale per Club arbitri avranno telecamere. Comunicazione è...
Italia a pezzi: Gravina riflette, Spalletti sotto esame. Martedì il...
Zoff difende la disfatta dell’Italia di Spalletti: “Ko pesante, ma...
Nazionale, Spalletti vuole lasciare: I candidati alla panchina azzurra
America’s Cup 2027 a Napoli, il ministro Abodi: “Scintilla nata...
Osimhen vicino all’Al-Hilal di Inzaghi, il Napoli preme per Ndoye
Benevento, accusato di minacce e lesioni: assolto 27enne
Arzano, occupazioni abusive suolo pubblico ed evasione tributi: sanzioni e...
Chiara Tramontano alla Feltrinelli di piazza dei Martiri presenta Non...
Maddaloni, 47enne arrestato per maltrattamenti e rapina ai danni della...
I Cesaroni tornano a Giffoni Film Festival: l’evento imperdibile del...
Frattamaggiore, aggredisce gli agenti: arrestato 27enne
Bagnoli:, movida al setaccio e parcheggiatori abusivi arrestati
Torre del Greco: arrestato 50enne per il furto di due...
Gricignano di Aversa, cane salvato dai carabinieri: denunciato il proprietario...
Assolta Taddeo Vincenzina: era stata condannata per spaccio di monete...
Evento imperdibile a Casapesenna: “Fortapàsc” sotto le stelle con Marco...
Striano, bambina ferita da un colpo di carabina ad aria...
Incidente mortale a Casoria: indagato il motociclista grave in ospedale
Quarto, si aggrava la posizione dei due fratelli autori del...
Oroscopo del 7 giugno 2025 segno per segno
Serie A 2025/2026, il calendario completo del Napoli e i...
Minacce all’ex fidanzata minorenne: divieto di avvicinamento per un 19enne
Superenalotto, estrazione del 6 giugno 2025: tutte le quote
Telemedicina e intelligenza artificiale: Asl Salerno tra le prime in...
Estrazioni Lotto e 10eLotto di oggi 6 giugno 2025: tutti...
Napoli, l’Associazione Tassisti di Base denuncia: “Ordinanze viabilità penalizzano il...
Mercogliano, funicolare ferma a mezz’aria: attimi di paura per 20...
Napoli, un defibrillatore nell’atrio del Consiglio comunale: presidio salvavita per...

DALLA HOME

Cronache Podcast

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE