Cronaca di Napoli

Operaio incensurato condannato, dopo vent’anni processo riparte

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incensurato condannato, dopo vent'anni processo riparte.

L'operaio che ora ha 60 anni, era stato condannato in primo grado nel 2010 a 23 anni di reclusione per traffico di sostanze stupefacenti.

Va avanti dal 2003 la diatriba giudiziaria di , un operaio incensurato, finito suo malgrado in una brutta storia di droga.

Sequino, che ora ha 60 anni, era stato condannato in primo grado nel 2010 a 23 anni di reclusione per traffico di sostanze stupefacenti. Dopo una impasse durata ben dieci anni, durante i quali il suo fascicolo è rimasto in attesa di decisione, la Corte di Appello di nel 2020, ha ridotto la pena originaria a 15 anni.

Il suo legale, l'avvocato Gennaro De Falco, nel 2021, ha presentato un ricorso per con ben sei motivi di impugnazione e, qualche giorno fa, i giudici della sesta sezione penale della Suprema Corte gli hanno dato ragione, annullando la sentenza di secondo grado e rinviando tutto a un'altra sezione della Corte di Appello di Napoli.

In sostanza, a distanza di vent'anni dai fatti contestati, il processo ancora non ha un epilogo. “Quest'uomo – commenta l'avvocato Gennaro De Falco – ha sofferto le pene dell'inferno e ha avuto un infarto quando, dopo dieci anni di impasse in cancelleria, gli è stato fissato il processo di appello.

Io da vent'anni propongo la stessa difesa e adesso, fortunatamente ho trovato a Roma un giudice che l'ha condivisa. E' stata una battaglia durissima, che ancora non si è conclusa”, ha aggiunto il legale di Sequino.

L'avvocato, ora, si augura unicamente di poter finalmente dare una conclusione a questo interminabile calvario giudiziario. Sequino, nel frattempo, sta proseguendo le cure per la sua patologia cardiaca che, nel 2019, a causa di quella brutta notizia l'ha quasi portato alla tomba.


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