Mecenate francese sepolto al rione Sanità

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Ha scelto di stare a Napoli, città che amava profondamente, anche oltre la vita terrena.

E così domani sera le ceneri del mecenate francese Robert Léon – farmacista, committente di numerose opere di artigiani e artisti partenopei, morto nel 2021 a 81 anni – saranno collocate nella Basilica di Santa Maria della Sanità, in una cerimonia celebrata da padre Antonio Loffredo.

Una scintilla scoccata alla fine degli anni Novanta, come raccontano i fratelli Scuotto, artigiani-artisti del centro antico. La loro ‘Scarabattola’ era solo un progetto in cerca di definizione quando entrò nella bottega una coppia francese che cominciò a chiedere delle opere in un italiano faticoso. Lui sembrava un attore, lei donna di classe, allegra e sorridente.



    Esposte c’erano poche cose, tutte vendute. Molto dispiaciuti, chiesero di realizzare qualsiasi oggetto per poi riceverli in Francia. Tirò fuori 200mila lire e le lasciò come acconto. La sua ostinazione e la sua cieca fiducia in quei ragazzi si dimostrarono un capitale prezioso.

    Grazie a Robert Lèon, quella bottega ha trovato la sua strada. L’amore viscerale di Robert Lèon per Napoli, più innamorato della città dei napoletani stessi, si trasformò in commissioni importanti ad artisti ed artigiani. Un amore che si è espresso compiutamente nel dono al Rione Sanità del busto bronzeo di Totò.

    Gli Scuotto dicono: “Un francese di cultura, cuore e genialità che non si può definire napoletano di adozione soltanto perché è lui che ha adottato la napoletanità: il nostro busto in bronzo di Totò è solo una delle più evidenti, tra le tante generose prove d’affetto verso la città e il Rione Sanità. Un napoletano per indole, per vocazione e atteggiamento”.

    Le sue ceneri riposeranno insieme con quelle di Ermanno Rea, di Gianni Pisani e dei genitori dei fratelli Scuotto che a questo francese debbono tanto. L’omaggio si svolgerà alla presenza dei parenti e della famiglia Scuotto. Previsti interventi della figlia Françoise e di Salvatore Scuotto e un’esibizione al clavicembalo di Charles Lèon.



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