Cronaca di Napoli

Arzano, affissioni abusive: sanzioni a ditte funebri

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Arzano. Affissioni abusive, sanzioni a ditte funebri. Task force della Polizia locale, inviata segnalazioni in Prefettura.

La “guerra del caro estinto” è arrivata anche nella città di Arzano: negli ultimi mesi sulle bacheche degli annunci funebri e sui muri imbrattati di palazzi e cabine elettriche, hanno fatto bella mostra di sé i manifesti abusivi delle agenzie funebri che in barba a qualunque regolamento hanno fatto il bello e cattivo tempo eludendo anche le tasse comunali previste.

Per questo sul territorio cittadino è alta la guardia sulla tematica anche grazie al nucleo investigativo messo in piedi dai caschi bianchi. Dopo la segnalazione di diverse ditte funebri nell’ottobre dell’anno scorso, cui sono seguiti ad agosto di quest’anno provvedimenti ostativi antimafia emanati dalla Prefettura di Napoli, è partita l’operazione contro chi non rispetta le normative in materia di pubblica affissione.

Diverse le ditte verbalizzate dagli uomini della polizia locale arzanese guidata dal Comandante Biagio Chiariello. Le contestazioni hanno riguardato anche l’esposizione delle insegne pubblicitarie esposte in violazione delle interdittive antimafia emesse che ne disponevano la chiusura.

A seguito di diffida e sanzioni di circa ottocento euro, le tabelle sono state rimosse e coperte. Il prosieguo del monitoraggio del triste fenomeno ha portato a rilevare numerose affissioni selvagge anche da parte di ditte provenienti da Marano, Quarto, Casoria e da comuni limitrofi che sono state prontamente sanzionate con l’identificazione dei titolari responsabili.

In particolare, oltre che ad essere “straniere”, le stesse hanno attirato le attenzioni investigative tanto da finire al vaglio degli organi preposti, tra cui la Prefettura, dove sarebbe stata effettuata apposita segnalazione e non si escludono clamorosi risvolti. Intanto il lavoro è incessante e la guardia è sempre alta su un fenomeno che non trova tregua e su cui si punta a contrastare anche le possibili e già documentate infiltrazioni della criminalità organizzata.

Domenico Acunzi


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