“Ho visto Maradona!”: Pennac e l’impatto del mito

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L’impatto emotivo del mito Maradona sull’immaginario collettivo in un’indagine creativa e surreale di Daniel Pennac. A due anni dalla morte di quello che per molti è il più grande calciatore di tutti i tempi arriva il documentario ‘Daniel Pennac: Ho visto Maradona!’ di Ximo Solano, con la partecipazione straordinaria di Maurizio De Giovanni, Roberto Saviano e Luciano Ferrara, che sarà presentato in anteprima assoluta da Feltrinelli Real Cinema il 16 ottobre alla Festa del Cinema di Roma 2022, nella sezione Freestyle.

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“Chi è stato Maradona nella vita non mi interessa. Mi interessa l’effetto che ha avuto sulle vostre vite, perchè avete pianto come delle Maddalene il giorno della sua morte” dice Daniel Pennac. La proiezione, alla presenza dello stesso Pennac e di Solano, è prevista alle 16.00, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, in sala Petrassi.

L’idea è venuta allo scrittore francese la mattina del 25 novembre 2020, quando, al suo risveglio, ha trovato Demi, Pako, Ximo e Clara, quattro membri della sua compagnia teatrale, piangere inconsolabili per la morte di Maradona. Pennac, che non sa nulla di calcio e nemmeno del “pibe de oro”, vuole capire perchè Maradona è stato così importante nella vita delle persone che gli stanno accanto e di milioni di altre.



    Per raccontare questo dirompente effetto Maradona e “trasformare la commozione, il dolore e la tristezza in creazione” nasce l’idea di un nuovo spettacolo teatrale a Napoli, “Daniel Pennac: Ho visto Maradona!”. Non solo, il gruppo decide di girare un documentario con lo stesso nome, coprodotto da Societat Sardina Tonè Franchè e Samarcanda Film con Effe TV – Feltrinelli Real Cinema e il contributo della Film Commission Regione Campania.

    La macchina da presa di Ximo Solano segue per oltre un mese il processo di creazione e messa in scena dello spettacolo teatrale di Pennac con la parigina Compagnie Mia e con un gruppo di attori partenopei, tutti accomunati dal legame che hanno o sentono di avere con il Diez argentino. Un’opera in cui il linguaggio teatrale e quello cinematografico si incontrano e che diventa anche un viaggio attraverso Napoli, palcoscenico e megafono del mito stesso di Maradona. Un’occasione per scoprire molto di Pennac e del suo approccio all’arte e alla scrittura. Lo scrittore francese scopre in Maradona “una sorta di genio della poesia fisica”, si rende conto che ha punti in comune con Malaussène, il protagonista dei suoi romanzi più famosi – il cui nuovo e attesissimo è in uscita a gennaio 2023 per Feltrinelli – e capro espiatorio per eccellenza. Come lo era, a suo modo, Maradona “perché era un oggetto di consumo mediatico”. Per comprendere a fondo il legame viscerale che ancora unisce il calciatore argentino alla città di Napoli, Pennac si affida a tre partenopei doc: Luciano Ferrara autore dell’immagine iconica di Diego che sale per la prima volta gli scalini dell’ex Stadio San Paolo il 5 luglio 1984.

    Lo scrittore Maurizio De Giovanni, che lo definisce “un santo patrono laico di questa città, come San Gennaro” e Roberto Saviano che dice: “Prima di arrivare a Napoli, Diego è stata una promessa, la promessa che stava arrivando qualcosa di dirompente, di unico. Ed è stata l’unica promessa mantenuta per il Sud Italia”.

    E attraverso i murales del Rione Sanità, tra le statuette dei presepi a San Gregorio Armeno e le bancarelle a via Toledo, secondo il regista Ximo Solano, si scopre che “Maradona non finisce mai, che ancora attraversa la vita di una città che è stata sua e che lo è ancora oggi”. Distribuito in Italia da Feltrinelli Real Cinema, il documentario sarà visibile prossimamente su Sky Arte e in streaming su Now.

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