Tentata rapina a turista ai Quartieri Spagnoli, Maresca: “Sicurezza non resti un proclama da campagna elettorale”

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«La scorsa notte l’ennesima violenza nei confronti di turisti a Napoli. Un danno per l’immagine della città e l’ennesimo colpo alla nostra speranza di vivere in un contesto più sicuro per noi e per i nostri figli. Proprio nel momento in cui la sicurezza è diventata, giustamente, centrale nel dibattito politico elettorale. Perché non resti, però, l’ennesimo proclama nel deserto della competenza e della capacità di essere davvero incisivi, occorre subito inserire nella legge finanziaria le norme sulla sicurezza e sull’antimafia».

Lo dice in una nota Catello Maresca, consigliere comunale di opposizione in merito alla tentata rapina di un Rolex a due turisti francesi ai Quartieri Spagnoli. «È necessario non solo dare un messaggio chiaro e preciso sulla questione sicurezza, ma porre le giuste premesse per realizzare davvero i propositi dichiarati – tuona Maresca – Non ho mai sentito un politico promuovere città insicure ed inneggiare alle mafie, salvo la recente performance del signore di Frattamaggiore, anche se prontamente smentita. Ma quello che accade spesso, anzi quasi sempre, è che ai proclami roboanti non seguano i fatti».

«Perché la sicurezza e l’antimafia, a scapito di quanto si possa pensare, sono materie complicate e scientificamente articolate. Avendo fondamenta scientifiche devono perciò essere affrontate scientificamente. Non a caso molte università italiane hanno iniziato a farne corsi di studio».



    «Il problema – per Maresca – è che invece l’approccio finora tenuto è tutt’altro che professionale. Tutti parlano di antimafia ma pochi ne capiscono davvero. Noi abbiamo elaborato da tempo anche grazie all’Università Vanvitelli di Caserta, un progetto organico di interventi per contrastare il crimine.

    Come prima cosa abbiamo risolto il problema della copertura finanziaria, proponendo la vendita dei beni confiscati non utilizzati per fini sociali e delle aziende destinate nel 98% dei casi al fallimento. Dobbiamo perciò intervenire sui compiti e poteri dell’Agenzia per i Beni confiscati e utilizzare i proventi delle attività per il finanziamento di azioni per la sicurezza delle città. Un progetto scientifico serio ed efficace che siamo pronti a mettere al servizio del Paese».

    Infine «subito un Comitato Interministeriale per la sicurezza e la prevenzione antimafia che scriva: nuove regole di ingaggio per le forze dell’ordine e per l’arresto in flagranza di reato; meccanismi di controllo e prevenzione antimafia per gli appalti del PNRR; sistemi di riqualificazione delle periferie attraverso i servizi (asili nido, scuole, luoghi di aggregazione e sport)», conclude.



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