Telese, Venditti commenta l’incendio dell’auto: “Io sulla sedia a rotelle, ora non potrò più muovermi”

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Telese. “Questo è ciò che resta della mia auto, dopo che qualcuno l’ha destinata alle fiamme questa notte”.

Maria Venditti, presidente del Consiglio comunale di Telese Terme, commentando l’incendio della sua auto la scorsa notte. In un post pubblicato su Facebook, al quale ha allegato la foto dell’auto distrutta dalle fiamme.

“L’intervento pronto delle forze dell’ordine, la collaborazione dei vicini, dei coinquilini ha non solo evitato una strage ben più grossa ma ci ha anche permesso di ricostruire l’accaduto con prontezza”, ha spiegato la Venditti.



    Il suo post è diventato virale, centinaia di commenti. le è arrivata la solidarietà del sindaco di Telese. Giovanni Caporaso: “Siamo molto amareggiati, in questo momento ci sentiamo solo di garantire tutto il nostro sostegno alla famiglia Venditti e a Maria in particolare. Sostegno e vicinanza che assicuriamo anche a nome dell’intera comunità”.

    Ma anche quella di Clemente Mastella, sindaco di Benevento: “Se si fosse trattato di un evento doloso, sarebbe davvero inqualificabile e, nel frattempo che le indagini facciano il loro corso, non posso che augurarmi non sia così. Per intanto, esprimo a Maria ed all’intera famiglia Venditti la mia vicinanza politica ed umana, anche a nome dell’intera amministrazione comunale di Benevento”.

    Ma nel frattempo Maria Venditti si è posta alcune domande: ” Non so se c’è qualcosa che io debba capire, non so se c’è solo da dimenticare. Mi é di certo consegnata, adesso, tutta la fatica e lo sforzo di cercare una soluzione, di impegnarmi nella risoluzione dell’atto inqualificabile e dello sgomento che lascia. Non da sola, posso confidare in ciò. Ho avuto accanto fin da subito la vicinanza fattiva dei miei affetti, della mia comunità. L’impegno immediato delle forze dell’ordine. É nel loro lavoro che confido, ora più che mai”.

    E poi spiega la crudeltà del gesto: “Colpire la mia auto é stato, nel mio caso, colpire la mia persona direttamente. Significa impedirmi la libertà di movimento, la possibilità di autonomia. Muoversi in sedia a rotelle elettronica vuol dire avere un’auto con un allestimento specifico – peraltro costoso e difficile da reperire – per potersi concedere la mobilità indispensabile, oltre che necessaria, senza possibilità di alternativa.

    Questa mattina l’ho realizzato nella sua brutalità, quando a fronte della chiamata per l’interrogatorio in Commissariato di Polizia ho risposto “Certo, arrivo subito!” per poi dover ritrattare con un “Mi perdoni, senza la mia auto non posso raggiungere il Commissariato. Potremmo vederci da me?”. Ringrazio quanti di voi ci sono e ci saranno. Spero che tutto questo dolore, come ogni volta, possa servire a qualcosa”.


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