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“Per accendere i riflettori sulle problematiche del pronto soccorso e di tutto l’ospedale- spiegano gli organizzatori- che ormai è rimasto l’ unico punto di riferimento di tutto il centro storico della città di Napoli.

Grazie a tutti i colleghi che sono intervenuti, sperando di aver acceso un piccola fiamma di speranza, per costruire nuovamente qualcosa di buono e di nuovo. Ricordando a tutti che la critica, quando costruttiva è fondamentale per migliorare e potenziare le cose. Un pronto soccorso che funziona, fa bene ai lavoratori , all’intero presidio e soprattutto fa bene ai cittadini”.

Spiegano i responsabili del Nursind Asl Napoli 1 centro: “Sono ormai anni che denunciamo.  I numeri e gli accessi di pronto soccorso parlano di secondo presidio ospedaliero dopo solo al Cardarelli, e con con una presenza fissa di pazienti ricoverati all’interno dell’OBI, struttura afferente ai locali del pronto soccorso e sotto il controllo dello stesso personale con una presenza media di 12 pazienti che rende il ciclo assistenziale ancora più difficile e complesso.

Bisogna inoltre considerare che le chiusure forzate di pronto soccorso come San Giovanni Bosco, San Gennaro e Loreto Mare, per non parlare della disorganizzazione che investe il presidio di ponticelli che ancora oggi non riesce ad apportare il giusto aiuto e supporto agli ospedali della città di Napoli, tant’è che quasi il 70 % dei suoi interventi riguarda la provincia e i paesi vesuviani.

A questo bisogna aggiungere tutta l’inefficacia della rete territoriale che con le sue problematiche non riesce a fare quel famoso filtro, che consentirebbe ai vari pronto soccorso e in particolare quei pochi che sono rimasti attivi di lavorare puntando e concentrandosi solo ed esclusivamente sui codici verdi, gialli e rossi, che sono propri dell’ospedale, demandando il resto e cioè le cose non gravi al territorio o alla medicina generale.

A tutto questo bisogna aggiungere tutte le problematiche derivanti dalla pandemia di covid19, che logicamente ha peggiorato e reso tutto più difficile e complicato. Tutti questi fenomeni si stanno abbattendo sul pronto soccorso del Vecchio Pellegrini e soprattutto sul personale che da anni è costretto a lavorare in sotto organico, con un’elevato stress da lavoro correlato, con turni massacranti e con numeri notevoli di ore di straordinario.

Tutto questo sta mortificando e avvilendo gli operatori ormai saturi e stanchi di subire questa situazione, resa ancora più grottesca e paradossale dal silenzio della direzione presidiale, che nonostante tutto, continua a sguarnire l’unità operativa magari per accontentare i soliti noti, senza provvedere a delle sostituzioni o magari come recita il regolamento aziendale prevedendo un turnover per gli operatori più anziani.

Questa situazione sta sempre di più esasperando gli animi dei lavoratori che tra mille difficoltà cercano di portare avanti il loro lavoro fatto di responsabilità, professionalità e di impegno costante Ricordiamo inoltre che proprio in questo pronto soccorso, e dove maggiore si avverte, l’annoso fenomeno delle

Aggressioni, infatti il presidio e soprattutto l’unità operativa in questione più volte è stata al centro delle cronache di violenza contro gli operatori sanitari, fino ad arrivare all’esplosione di proiettili da arma da fuoco proprio all’interno del pronto soccorso, mettendo seriamente a rischio la vita stessa dei lavoratori

la protesta al vecchio pellegrini
La protesta al vecchio Pellegrini

Una situazione dunque veramente drammatica a cui la direzione presidiale e soprattutto quella strategica in qualità di datore di lavoro devono porre un freno e adottare tutte quelle soluzioni nel più breve tempo possibile, per cercare di migliorare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari, ribadendo con forza che tutte queste condizioni peggiorano la qualità assistenziale e la sicurezza delle cure offerta ai cittadini, aumenta il rischio di errore dei professionisti sanitari e soprattutto aumenta il rischio di aggressione nei loro confronti, tutte cose che I responsabili in indirizzo si devono fare carico in qualità di rappresentanti legali dell’azienda.

Noi nel frattempo come organizzazione sindacale cercheremo di porre in essere tutte quelle iniziative atte a mostrare la nostra vicinanza e la nostra solidarietà ai colleghi del pronto soccorso del glorioso ospedale “Vecchio Pellegrini “.

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