Quarta ondata covid in Campania: gravi due ragazzini di 11 anni

SULLO STESSO ARGOMENTO

La quarta ondata covid in Campania continua ad avanzare. I numeri anticipati oggi dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nella sua consueta diretta facebook del venerdì sono a dir poco preoccupanti.

Ci sono due giovanissimi di età tra gli undici e i dodici anni ricoverati in gravi condizioni a causa del covid. A ciò si aggiunge che nella sola Asl Napoli 2 ci sono ben 30 focolai nelle scuole primarie e secondaria di primo grado. Ovvero elementari e medie.

E in queste classi ci sono ben 129 alunni positivi al covid per un totale di 67 classi e addirittura mille studenti in isolamento.



    Per questo motivo De Luca ha invitato a non abbassare la guardia e ha anticipato l’obbligo vaccinale per il personale scolastico per quel che riguarda la terza dose.

    “Lavoriamo su due priorità, la terza dose per il personale sanitario obbligatoria di fatto, anche se sarà resa obbligatoria tra qualche ora e poi la priorità del personale scolastico. Oramai la gran parte ha superato i 6 mesi dall’ultima somministrazione. Tra l’ultima settimana di novembre e le prime due di dicembre dobbiamo completare le terze dosi o le secondo dosi al personale scolastico, arrivare all’immunizzazione”.

    Ha spiegato Vincenzo De Luca. E poi ha aggiunto: “Il personale scolastico essendo in contatto con bambini non vaccinati è più esposto di altri cittadini a contagiarsi”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA




    LEGGI ANCHE

    Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

    50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

    Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

    L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE