Dei quattordici punti monitorati dalla Goletta di Legambiente in quattro laghi campani, uno risulta fuori i limiti di legge

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Sono stati quattordici i punti monitorati quest’anno dalla Goletta nelle acque dei Laghi Patria, d’Averno, Fusaro e Matese e sottoposti ad analisi microbiologiche. Più specificamente due sono stati i punti monitorati nel lago Patria, cinque in quello d’Averno, tre nel Fusaro e quattro nel Matese.

Di questi, solo uno, nel Lago Patria, è risultato fuori dai limiti di legge e più precisamente giudicato come “fortemente inquinato”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.

È questa in sintesi la fotografia scattata nella tappa campana lungo le sponde dei quattro laghi da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani.



    “Anche quest’anno la fotografia che ci restituisce il monitoraggio dei quattro laghi Campani, non presenta criticità – dichiara Francesca Ferro Direttrice di Legambiente Campania -. Il lavoro di cura e tutela di questi corpi idrici deve però continuare con strumenti sempre più efficaci, come il contratto di lago previsto dalla legge regionale 5/2019.

    È importante mettere al centro dell’azione di tutela la collaborazione tra Enti, cittadini e associazioni, solo con un lavoro di squadra si potrà concorrere al superamento di criticità che pure esistono sui territori e alla valorizzazione e tutela di ambienti che custodiscono preziosa biodiversità”.

    “In contemporanea alla tappa campana di Goletta dei laghi si svolge la terza edizione de la Traversata del Matese, un percorso a piedi che collega il Molise alla Campania realizzato da un gruppo di soci di Legambiente, che con il cammino intendono ribadire la necessità di completare velocemente la procedura istitutiva del Parco nazionale del Matese – dichiara Antonio Nicoletti responsabile nazionale Legambiente per Aree protette e biodiversità -. Chiediamo ai presidenti delle Regioni Molise e Campania e al Ministro della transizione ecologica di costituire un tavolo tecnico presso la Conferenza unificata Stato, Regioni e Città per definire al più presto il processo di concertazione con i Comuni e dare il via al decreto istitutivo dell’Ente parco con le misure provvisorie di salvaguardia.

    Dal 2017, anno di istituzione del Parco nazionale Matese a oggi, si è solo perso tempo senza realizzare passi in avanti per la costituzione dell’area protetta e nel frattempo il massiccio del Matese ha perso occasioni e opportunità finanziarie che altri parchi nazionali istituiti hanno invece colto.

    Anche il PNRR da priorità di finanziamento ai Parchi nazionali e non vogliamo perdere questa ulteriore occasione per questo il nostro impegno sarà incessante per convincere gli amministratori e le comunità locali della ineluttabilità del Parco, occasione di sviluppo locale sostenibile e garanzia per tutelare ecosistemi e rispondere efficacemente alle sfide che pone il cambiamento climatico”.

    Partner principali della campagna, anche per il 2021, sono il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, che grazie alla raccolta e rigenerazione di un rifiuto pericoloso ha consentito all’Italia di diventare una realtà di eccellenza in Europa nel settore dell’economia circolare, Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner il mensile di Legambiente, la Nuova Ecologia.

    Anche quest’anno il Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati è main partner della campagna estiva di Legambiente. Attivo dal 1984 anni, il CONOU garantisce la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche.

    Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché grazie alla filiera del Consorzio, può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 98,8% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti. Un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa.

    “La difesa dell’ambiente e in particolare del mare e dei laghi rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega il Presidente del CONOU, Riccardo Piunti. “Il Consorzio, paradigma di circolarità, dovrà continuare a fornire il massimo contributo possibile verso gli obiettivi di economia circolare, che resta il pilastro fondamentale della battaglia per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali del Pianeta e quindi contrastare il cambiamento climatico”.

    Sono dunque quattro i laghi campionati dalla Goletta dei Laghi in Campania quest’anno, uno sforzo raddoppiato rispetto al 2020, che vede aggiungersi i laghi d’Averno e Fusaro ai laghi Matese e Patria, e che restituisce un quadro sostanzialmente positivo.

    Quattordici i punti campionati nel complesso, di questi solo uno è risultato fuori dai limiti alle analisi microbiologiche e si trova sul Lago Patria, nel comune di Pozzuoli (Na), nell’area antistante i parchi della riva SE del lago. Le cariche batteriche rilevate sono elevate e richiedono ulteriori approfondimenti. Entro i limiti invece, come nel 2020, il prelievo in prossimità dello sbocco del canale dell’Idrovora.

    Entro i limiti i cinque prelievi effettuati nel lago d’Averno, introdotto quest’anno, che ricade sempre nel comune di Pozzuoli: sulla sponda ovest tra la fine di Via lago d’Averno Lato Destro e l’inizio di Rampa I Averno, sulla sponda ovest vicino al Tempio di Apollo, sulla sponda sud-est, sulla sponda est in corrispondenza della Grotta di Cocceio, sulla sponda sud, all’incrocio tra Via Lago Averno Lato Destro e Via Italia.

    Anche il lago Fusaro, nel comune di Bacoli (Na), campionato per la prima volta dalla Goletta dei Laghi presenta tutti e tre i campioni prelevati entro i limiti: nell’area antistante le Grotte dell’acqua, centro lago e nell’area antistante la Foce Romana.

    Infine il Matese, già analizzato nel 2019 e nel 2020, conferma l’andamento positivo già riscontrato nelle precedenti edizioni nei suoi 4 punti sulla sponda sud, a centro lago, sulla sponda nord e presso la sponda nord-est.

    E’ bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. Il monitoraggio delle acque in questi quattro laghi campani sono stati eseguiti tra il 6 e il 14 giugno.

    I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

    Goletta dei Laghi è anche l’occasione per tornare sul tema delle microplastiche nelle acque interne. In particolare, i  laghi Garda, Trasimeno e Bracciano sono al centro del progetto  Life Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni.

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