Napoli: al Vomero imbrattato il muro di cinta della villa
Floridiana
“ Adesso basta! Si è superato ogni limite anche per
un’eccessiva tolleranza verso questi imbrattatori che nel capoluogo partenopeo deturpano
e degradano non solo il patrimonio artistico ma anche le
mura di fabbricati pubblici e privati. Bisogna tutelare il decoro
urbano, mettendo in campo tutte le iniziative tese a individuare
gli autori e a comminare le sanzioni del caso, anche
con il ripristino, a loro spese, di monumenti, edifici e
mura imbrattate “.
E’ l’ennesima segnalazione di Gennaro Capodanno, presidente
del Comitato Valori collinari, rivolta alle autorità competenti affinché vengano
presi provvedimenti, non più procrastinabili, nei confronti di coloro che,
da un poco di tempo a questa parte, si divertono
ad imbrattare i muri, prendendo di mira anche il popoloso
quartiere collinare del Vomero.
” Gli ultimi episodi riguardano il
muro di cinta della villa Floridiana su via Cimarosa che
peraltro versa in cattive condizioni manutentive con diversi tratti ammalorati
– puntualizza Capodanno -. Purtroppo, ai numerosi problemi che affliggono
il parco vomerese, con tante aree ancora transennate e inaccessibili,
si aggiungono le scritte e i disegni realizzati sul suddetto
muro, che non rappresentano nulla di creativo ma solo l’ostentazione
di un’inaccettabile quanto deprecabile ignoranza delle regole per la tutela
dei beni comuni. Il tutto dinanzi a un parco frequentato
quotidianamente da centinaia di persone e che ospita il museo
nazionale delle arti figurative, Duca di Martina, meta di numerosi
turisti. E’ auspicabile che in questo, come in altri casi
simili, si provveda in immediato, dopo i rilievi del caso,
a restituire il decoro al muro interessato, realizzando le opportune
opere manutentive, eliminando anche scritte e disegni “.
” Scritte e
disegni che sono stati segnalati di recente anche in via
Doria, sui muri sottostanti il ponte di via Cilea –
sottolinea Capodanno -. Evidentemente pure al Vomero, come in altri
quartieri della Città, sono da tempo in azione individui che
impegnano parte del loro tempo per imbrattare e deturpare la
cosa pubblica, col rischio, peraltro, d’incorrere nelle pesanti sanzioni previste
al riguardo dal codice penale “.
“ Difatti – ricorda Capodanno
– dopo gli emendamenti, introdotti dalla legge 94 del 15
luglio 2009, all’art. 639 del codice penale, a coloro che
deturpano o imbattano beni immobili, quindi anche i muri, si
applica la reclusione che va da tre mesi fino a
due anni e un’ammenda che può arrivare fino a 10.000
euro in casi di recidiva, se il fatto sia commesso
su cose d’interesse storico o artistico “.
“ Per combattere questo
fenomeno che si va sempre più diffondendo anche nel capoluogo
partenopeo – suggerisce Capodanno – occorrerebbe potenziare il sistema della
videosorveglianza, collegandolo alle centrali delle forze dell’ordine in modo da
poter individuare immediatamente gl’imbrattatori, già nel momento nel quale entrano
in azione. Un tale sistema di controllo, in particolare per
i beni d’interesse storico e artistico, potrebbe avere anche una
forte azione preventiva, costituendo un deterrente per quanti sporcano con
scritte e graffiti beni pubblici e privati, contribuendo così a
rendere più brutta e invivibile la città “.
Nel contempo Capodanno,
per quanto riguarda la prevenzione, invita l’amministrazione comunale a valutare
la possibilità di avviare una campagna di sensibilizzazione per il
decoro urbano, con il coinvolgimento anche delle scuole e con
la partecipazione di educatori e di artisti per sensibilizzare, sopratutto
i giovani, al rispetto della città e dei suoi beni.