Femminicidi in Campania: parte la prima azione collettiva dei parenti delle vittime contro lo Stato per gli indennizzi di cui alla Legge 122/2016, chiesti quasi quattro milioni di euro
[Comunicato stampa]
Sono tanti, troppi, purtroppo, i femminicidi commessi giĂ in questo inizio di anno ed implementati dallo stress causato dalle restrizioni anti-covid.
Alcuni parenti delle vittime di femminicidio, per ora circa una cinquantina in tutta Italia, assistiti dall’Associazione Giustitalia, hanno deciso di chiedere allo Stato un indennizzo che attualmente ammonta a 75 mila euro per ogni figlio/a della vittima.
La normativa riguardante la questione purtroppo non trova ancora grande applicazione.
Il provvedimento che si invoca attua la Legge 122/2016 e successive modifiche che ha riconosciuto il diritto al risarcimento da parte dello Stato alla vittima di un reato doloso commesso con violenza alla persona: legge che prevede che la fissazione dell’ammontare dell’indennizzo avvenga attraverso un decreto ministeriale, privilegiando (si fa per dire) con un importo più alto le vittime dei reati di violenza sessuale e di omicidio e comprendendo, ai sensi della legge 232/2016, anche i figli della vittima in caso di delitto commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o dal compagno della persona offesa.
Per il delitto di omicidio è stabilito l’importo fisso di 50 mila euro; nel caso dei femminicidi, l’importo fisso erogato, come detto, sale a 75 mila euro ma esclusivamente a favore dei figli della vittima: non per gli altri familiari.
Come già ricordato, per il delitto di violenza sessuale spettano 25 mila euro, salvo non ricorra la circostanza attenuante del caso di minore gravità . Alla vittima di lesioni personali gravissime e di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (si veda con l’acido), l’importo fissato è pure di 25 mila euro.
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In aggiunta viene riconosciuta anche una somma equivalente alle spese mediche e assistenziali documentate, ma solo fino a un massimo di diecimila euro. Per gli altri reati l’indennizzo copre solo le spese mediche e assistenziali documentate, fino a un massimo di 15 mila euro.
Va precisato che il decreto determina anche una disciplina provvisoria relativa a domande già presentate e addirittura già liquidate. Le cifre, dunque, trovano applicazione anche a istanze di indennizzo già presentate, a meno che non sia stato già determinato l’importo.
La domanda deve essere presentata al Prefetto territorialmente competente e non ha nessun costo.