‘La Canzone della Terra’, il nuovo singolo degli Apollo Beat.

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Domani, martedì 19 gennaio su tutte le piattaforme digitali ”La Canzone della Terra” (Irma Records), il nuovo singolo degli Apollo Beat.

“La canzone della Terra” è un omaggio ad uno dei brani più oscuri e affascinanti del grande Lucio Battisti. Autore a cui la band è fortemente legata e brano che è stato spesso eseguito dal vivo negli spettacoli della formazione sarda. Un brano potente e ancestrale che durante i concerti ha sempre rappresentato un momento unico e dato che i concerti si sono bruscamente interrotti, gli Apollo Beat hanno deciso di inciderlo come umile omaggio a una delle pietre miliari della loro ispirazione musicale.
La magia di questa canzone viene soprattutto dal suo titolo: non è solo una storia contadina, ma un racconto viscerale del rapporto di profonda passione fra l’uomo, la donna e la Terra. Nella loro versione gli Apollo Beat hanno voluto mantenere un suono fortemente tribale, aggiungendo ulteriori connotati di World Music, ad esempio attraverso l’utilizzo del charango, uno strumento a corde delle Ande o del pandeiro brasiliano. La componente psichedelica, poi, è stata fortemente accentuata sia a livello sonoro che estetico, grazie all’illustrazione realizzata dall’artista cagliaritano Francesco FR3NK Liori, già illustratore per Salmo e Doomsday Society.
Ne viene fuori un “viaggio psichedelico in campagna” lungo ben 6 minuti, tutto da gustare.

Spiegano a proposito del nuovo brano: «Abbiamo cercato di mantenere un approccio rispettoso e il più possibile fedele al brano originale, perché siamo fortemente legati al contesto raccontato da questa canzone e non volevamo correre il rischio di snaturarlo. Uno spaccato di quotidianità intriso di fatica e amore, che rimanda immediatamente alla vita dei nostri nonni, ma che è possibile ritrovare anche oggi in tutte le latitudini del globo, in contesti familiari che vivono ogni giorno come se fosse l’ultimo»

Apollo Beat – foto da Fb

Apollo Beat è una band / collettivo artistico sardo (Sassari). Il progetto musicale nasce nel 2012 ed è caratterizzato da una spiccata componente funk anni ’70.
La band si dedica inizialmente alla reinterpretazione e composizione di colonne sonore tipiche della “golden age” del cinema di serie, epoca in cui il fermento musicale e l’attività compositiva legati al settore cinematografico e radiotelevisivo raggiunsero, in Italia, il loro apice. Nel 2015 producono il primo disco “Stereofonie Moderne” al quale segue la realizzazione di spettacoli musicali e audiovisivi originali che li portano a maturare una crescente propensione cinematica.
Nello stesso anno vincono il prestigioso concorso Time Out del Festival Time in Jazz, ideato e diretto dal trombettista Paolo Fresu. La spinta cinefila raggiunge il suo apice con la progettazione di una mini serie web dal titolo “Apollo Beat” la serie, la cui puntata pilota vince il premio World-wide Web-Serie al Festival Internazionale del Cinema di Taormina. Gli Apollo vengono premiati alla kermesse mondana nella splendida cornice del teatro greco di Taormina.



    Seguono una serie di tour musicali nazionali e un primo tour europeo. Suonano per importanti festival locali assieme ad artisti del calibro di Baba Sissoko (Mali), Cave (USA), Tiromancino (ITA).

    A partire dal 2018 il progetto Apollo Beat si riporta sulla musica, attraverso l’ideazione e la realizzazione di un nuovo lavoro discografico. Le sonorità funk lasciano spazio ad una maggiore maturità musicale per un caleidoscopio sonoro e visuale che prenderà il nome di “SFERA”, in uscita nel 2019 per IRMA Records.
    Il 2019 segna il ritorno degli Apollo Beat con un nuovo album: un disco vero, in vinile, dal titolo Sfera. In un’epoca in cui il disco sembra aver perso qualsiasi significato, Sfera si rivela un “album” alla vecchia maniera: per ascoltarlo bisogna seguirlo; per seguirlo bisogna riascoltarlo.

    Leggi anche: https://www.cronachedellacampania.it/2021/01/procida-capitale-italiana-della-cultura-per-il-2022

    Sfera è un viaggio sonoro, visuale e metafisico, che attraversa una terra di confine, come la Sardegna, declinato attraverso i linguaggi e i suoni dei popoli che vi hanno soggiornato e di quelli che l’hanno potuta solo immaginare. Luce e oscurità, origini e limiti della conoscenza si inseguono nei due lati del vinile: dallo spazio alla terra e viceversa, sfera vuole accompagnare l’ascoltatore in un viaggio circolare, in cui ogni fermata è un nuovo punto di partenza.


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