Prete che aiutava i migranti ucciso da un senza tetto con problemi psichici

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Prete che aiutava i migranti ucciso da un senza tetto con problemi psichici.

 

Don Roberto Malgesini, prete di 51 anni, e’ stata ucciso questo mattina, poco dopo le 7, da una coltellata in piazza San Rocco a Como. Il prelato, da sempre impegnato per aiutare gli ultimi, è stato accoltellato a pochi passi dalla chiesa dove prestava la sua opera da un giovane straniero senza fissa di dimora affetto da problemi psichici. “Il gesto e’ frutto di una reazione spropositata dovuto a un odio che sta montando nell’ultimo periodo”, ha spiegato il direttore della Caritas Ambrosiana, Roberto Bernasconi, commentando la tragedia. “In queste situazioni – ha aggiunto – ci vanno di mezzo le persone brave che hanno speso tutta la loro vita ad aiutare le persone che vivono in situazione di marginalità”.
Il vescovo Oscar Cantoni ha benedetto la salma di don Roberto prima che fosse portata via dagli addetti ai servizi funebri. Sul luogo del delitto, a pochi metri dall’ingresso della chiesa di san Rocco, si e’ formata una folla di fedeli, parrocchiani e immigrati. Molti non trattengono la commozione. “Dov’e’ il don? No, non puo’ essere lui” dice un immigrato ad alta voce.

In tanti, moltissimi di origine straniera, con gli occhi lucidi, sono arrivati con il passare delle ore davanti alla parrocchia nella piazza di San Rocco a Como, dove e’ stato ucciso don Roberto Malgesini. “Per me era come un padre – ha raccontato Gabriel Nastase, 36 anni – quando sono arrivato dalla Romania, solo, senza casa e lavoro, e’ stato lui il primo ad aiutarmi, poi ho trovato un’occupazione ma con lui sono sempre rimasto in contatto, se avevo bisogno di medicine, di essere accompagnato per una visita, chiamavo lui. Non meritava di morire cosi’, spero ci sia giustizia”.



    “Io venivo qui tutte le mattine per prendere qualcosa da mangiare – ha raccontato un giovane ghanese seduto sui gradini della chiesa – anche stamattina sono arrivato alle 7,30 e ho visto un corpo per terra ma non mi hanno fatto avvicinare. Solo dopo ho saputo che era Don Roberto: per me oggi e’ una giornata molto triste, non me la sento neppure di mangiare”.


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