Secondo gli investigatori, in quattro terreni di proprieta’ dei due indagati venivano fatti lavorare immigrati in condizione di sfruttamento. Gli imprenditori si sarebbero avvalsi della mediazione di diversi ‘caporali’, gia’ arrestati due anni fa, nell’ambito della stessa indagine, che reclutavano ogni giorno decine di lavoratori, per lo piu’ extracomunitari, in condizioni di grave bisogno.