Amalfi, reperti archeologici rinvenuti in mare diventano patrimonio della città

SULLO STESSO ARGOMENTO

 Amalfi, reperti archeologici rinvenuti in mare diventano patrimonio della città

 

Anfore di età romana, brocche di varie epoche, palle da catapulta, ampolle di vetro, ceramiche dipinte e una rilevante quantità di frammenti archeologici di ogni genere sono stati affidati al Comune di Amalfi. Si tratta di oggetti rinvenuti nello specchio di mare antistante la città, che l’ente ha preso in carico dopo esserne stato per diverso tempo custode giudiziario. Diventano così patrimonio pubblico della città un centinaio di pezzi, tra frammenti e oggetti di vario genere, che raccontano diversi periodi della storia di Amalfi: dalla fondazione della città a opera dei romani proseguendo poi per le epoche successive. Al momento sono oggetto di studio da parte di un archeologo, che li sta datando e inventariando. Quando sarà chiarita l’epoca dei vari reperti, i più importanti saranno messi in mostra permanente all’interno del Museo della Bussola e del Ducato Marinaro appena sarà riallestito presso l’Antico Arsenale della Repubblica. “Si è trattato – spiega l’assessora comunale alla Cultura e beni culturali Enza Cobalto – di un’operazione lunga e delicata, non priva di intoppi, nel corso della quale abbiamo avuto come guida e interlocutori il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio di Napoli, guidati dal maggiore Gianpaolo Basili, e la Sovrintendenza ai Beni Aaas di Salerno e Avellino, che ringrazio per l’importante collaborazione. Al termine di questo percorso prendiamo in carico questi reperti, come da volontà espressa da chi li deteneva in buona fede. Sono felice che questa vicenda si sia chiusa in maniera positiva per tutti e mi fa piacere che vengano restituiti alla città pezzi importanti della sua storia e della nostra identità di amalfitani, un vero e proprio patrimonio storico che racconta chi siamo e da dove proveniamo”.



     




    LEGGI ANCHE

    Castellammare choc: in rete tutte le immagini dell’omicidio di Alfonso Fontana

    Era arrivato con qualcuno a Torre Annunziata la sera in cui fu ucciso Alfonso Fontana, il rampollo della nota famiglia di camorra dei "Fasano" di Castellammare di Stabia. Per il suo omicidio è in carcere da un mese uno dei boss del quartiere Moscarella, Catello Martino detto "puparuolo". La novità investigativa per i soli media la si evince da un video , che stava circolando in rete da due giorni e che è stato diffuso...

    Omicidio Maimone, colpo di scena al processo: testimone incriminato in udienza

    Durante il processo sull'omicidio dell'aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone a Napoli, un testimone chiave è stato incriminato per falsa testimonianza durante l'udienza. Il titolare di uno degli chalet vicini al luogo della tragedia ha fornito dichiarazioni contraddittorie e omissive, portando alla sospensione dell'udienza. Il presunto assassino, Francesco Pio Valda, è stato descritto come un soggetto sconosciuto precedentemente alla lite che è scaturita da un litigio riguardante un paio di sneakers firmate. Il comportamento del testimone, Giovanni...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE