"Ti devo far uccidere, devi assumere mio nipote. Devi avere un tumore". Queste le frasi pronunciate questa mattina da un uomo entrato nel Municipio di Bacoli e dirette al sindaco della cittadina flegrea, Josi Gerardo Della Ragione.
A darne notizia è lo stesso primo cittadino, che cita un altro episodio avvenuto sempre stamattina: "Stamattina sono stato minacciato di morte da un cittadino che, venuto in Municipio, ha urlato: 'Ti devo far uccidere, devi assumere a mio nipote. Devi avere un tumore'. Ho sempre vissuto la mia passione politica come servizio, al fianco dei cittadini. Con trasparenza, onestà. Mi si contesti tutto, mi si contestino le scelte che prendo quotidianamente per governare la nostra Bacoli. Ma non si metta in discussione la mia integrità morale. Non lo accetto".
Il primo cittadino di Bacoli poi spiega: "Sempre stamattina, ho incontrato una coppia di cittadini che, “per tirare a campare”, svolgevano storicamente l’attività di parcheggiatori abusivi. Tra Baia e Miseno. Adesso, con le azioni che stiamo mettendo in campo sul fronte del ripristino della legalità sul territorio, non gli è più possibile farlo. Hanno occupato il Municipio per qualche ora, chiedendo un lavoro per poter crescere i propri figli. È un dramma sociale sempre più diffuso. Capisco che tutti vogliano tutto dal sindaco. Ed è altrettanto chiaro che è impossibile rispondere ai bisogni occupazionali di centinaia di persone. Ciò che però prometto è la trasparenza. L’ho sempre garantita, continuerò ad assicurarla. Sempre. Nell’esclusivo interesse della comunità. Senza privilegi".
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Non replico, infine, a chi vuole far credere ad una mia condotta disonesta. Alle forze politiche che provano a strumentalizzare la fame della gente. Scatenando rabbia sociale. Sono mosso esclusivamente da interessi pubblici. Tanto è vero che, già in mattinata, ho fornito all’Arma dei Carabinieri tutti i documenti della procedura portata avanti dalla Flegrea Lavoro, affinché possano accertare se vi siano state irregolarità. In modo limpido. Senza mai nascondere nulla.
Con i miei concittadini, con la mia gente, sono sempre pronto a parlare di persona. In ogni contesto. Guardandoli negli occhi. Ho sempre fatto così. È l’unico modo per conosco per tirare, tutti insieme, questa città fuori dal baratro in cui l’abbiamo trovata. La mia porta è sempre aperta. Il mio cellulare, sempre acceso. Non è stata una mattinata semplice, ma fare il sindaco significa anche questo. Ovviamente, non mollerò di un centimetro. Perché soltanto in un modo si potranno dare le tanto attese risposte occupazionali: cambiare la città, attraverso una programmazione chiara ed il respirino delle regole. Ci vorrà tempo e duro lavoro. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Un passo alla volta".





