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Tatuatore ucciso: ergastolo bis per i boss Abete e Aprea

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Tatuatore ucciso: ergastolo bis per i boss Abete e Aprea. La Corte di Assise di Appello di Napoli ha condannato all’ergastolo i due boss scissionisti Arcangelo Abete e Raffaele Aprea per l’omicidio del tatuatore napoletano Gianluca Cimminiello, ucciso davanti al suo negozio di Casavatore nel 2010.

 

I due boss erano stati condannati alla stessa pena anche dalla Corte di Assise di Napoli il 29 giugno del 2018. L’omicidio fu innescato da un fotomontaggio pubblicato dal tatuatore sui social che lo ritraeva accanto all’ex giocatore del Napoli, Ezequiel Lavezzi. Per invidia, un suo collega concorrente chiese una punizione per l’antagonista ai camorristi del clan Amato Pagano i quali inviarono una spedizione punitiva che pero’ li vide perdenti. Cimminiello, esperto di kick-boxing riusci’ a picchiare e mettere in fuga i suoi aggressori tra i quali c’era anche un parente stretto del boss Cesare Pagano. Fu proprio la reazione alle percosse subite da questo parente eccellente a provocare un agguato durante il quale il povero tatuatore venne assassinato.