Fase 2: a Benevento stop ai servizi museali affidati a disabili

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Fase 2: a Benevento stop ai servizi museali affidati a disabili

“L’unica spiegazione potrebbe essere quella di un regolamento di conti tra centrodestra, che oggi guida la Provincia di Benevento, ed il centrosinistra”. Cosi’ il responsabile di una delle cooperative sociali che a Benevento da anni hanno gestito i servizi di custodia e di pulizia dei siti museali alle quali “Sannio Europa”, Agenzia per lo sviluppo locale sostenibile, diretta e coordinata dalla Provincia di Benevento, ha imposto lo stop mettendo a rischio 50 posti di lavoro. A sostegno dei lavoratori sono intervenuti – con una nota congiunta – la Confcooperative Campania e la “Fish” (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) Campania.

“A rischio – si legge nella nota – l’equilibrio di circa 50 nuclei familiari tra Benevento e provincia a seguito della decisione della Provincia di Benevento di non affidare piu’ a persone con disabilita’ e alle cooperative sociali di inserimento lavorativo del territorio i servizi di custodia e di pulizia dei siti museali. Gli affidamenti – ai sensi della legge 381 del 1991 che prevede deroghe al codice degli appalti proprio per tutelare le cooperative che consentono l’integrazione di uomini e di donne in condizioni di fragilita’ – sono stati interrotti dopo lo stop per emergenza da Covid-19 e poi non rinnovati, senza una motivazione. Le cooperative sociali coinvolte hanno ricevuto una comunicazione da Sannio Europa che invitava al passaggio di consegne”.

“Con questo atto – continuano la nota – la Provincia di Benevento esclude dal mercato del lavoro uomini e donne che la legge italiana tutela (legge 381 del 1991) perche’ si trovano in una situazione di fragilita’. Le cooperative sociali a cui venivano affidati i servizi museali offrono occupazione a queste persone, e quindi indipendenza economica, relazioni, un’identita'”. “Si tratta di un atto grave. Le persone con disabilita’, come tutte le categorie di soggetti in condizioni di fragilita’, grazie alle cooperative sociali di inserimento lavorativo da fruitori di assistenza pubblica diventano risorse umane, integrate nella compagine sociale di un’impresa, partecipando in toto alla vita della societa’ e traendone il giusto compenso. La decisione della Provincia e’ un passo indietro, ci auguriamo che non siano le persone con disabilita’ a pagare per primi le conseguenze di questa emergenza”, conclude la nota. Di qui la richiesta di Confcooperative Federsolidarieta’ Campania e Fish Campania di un confronto ad horas alla Provincia per discutere delle conseguenze che la decisione avra’ sulle politiche di welfare locale.




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