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Coronavirus, oltre 110mila morti nel mondo

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Non si ferma l’emergenza coronavirus con il numero dei contagi che nel mondo ha ormai superato quota 1,8 milioni mentre il tragico bilancio dei morti continua a correre, di giorno in giorno, superando quota 110 mila. E mentre in Europa si registrano il maggior numero di vittime, con 75mila decessi e gli Stati Uniti sfiorano i 21mila morti, una buona notizia arriva dalla Gran Bretagna. Il premier Boris Jonhson, che una settimana fa era stato ricoverato in terapia intensiva facendo tremare il Regno, e’ stato dimesso dall’ospedale. Non tornera’ subito al lavoro e per ora restera’, sotto controllo medico, nella residenza di campagna di Chequers: “Ho rischiato di morire”, twitta il primo ministro ringraziando medici e infermieri che lo hanno assistito. E manda un messaggio ai britannici: ‘Vale la pena rimanere a casa, insieme vinceremo’ la battaglia, dice mentre anche la Regina, nel suo messaggio pasquale, rassicura sul fatto che ‘il virus non prevarra”. Una battaglia ancora difficile in Gb dove si e’ superata la soglia dei 10 mila morti, con 737 decessi in piu’ nelle ultime 24 ore. Difficile resta anche la situazione in Spagna con 619 nuovi decessi che portano il totale a 17mila. Ma nel Paese – il piu’ colpito del vecchio continente insieme all’Italia – il premier Pedro Sanchez ha deciso di lanciare un segnale di ripresa con il riavvio di alcune attivita’, ma sotto rigide restrizioni e l’obbligo di mascherine anche sui mezzi pubblici. Negli Stati Uniti si sfiorano ormai i 21 mila morti, con un aumento di quasi 2 mila in un giorno. E ora si teme – ha fatto intuire il super esperto Antonio Fauci – anche per il voto di novembre: “Per ora non si puo’ garantirlo”, dice mentre Trump continua a spingere per una riapertura almeno a maggio. Dalla Cina, focolaio della pandemia, intanto, arriva il preoccupante dato dei contagi di ritorno: quasi 100 casi in un giorno.

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