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Coronavirus – l’emergenza sociale coi numeri della Caritas

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“Si riscontra un aumento di 25mila persone nel corso di 2 settimane che per la prima volta si sono rivolte alla Caritas. Chiedono anche mascherine, farmaci, gel igienizzati, tutti prodotti che non avevamo e che abbiamo reperito grazie a donazioni e alla Protezione civile. Noi pensiamo che ci sarà un’ondata di ritorno nei centri di ascolto e di assistenza a causa dell’aumento dei nuovi poveri. Abbiamo offerto assistenza anche ai dimessi dagli ospedali, da chi doveva fare la quarantena e non aveva un posto dove farla”. Così Walter Nanni, responsabile ufficio studi Caritas, è intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus.

Secondo Nanni, “se le misure di lotta alla povertà, come il reddito di cittadinanza, non raggiungeranno una platea più ampia allora sì che ci saranno grosse difficoltà. Bisogna anche fare in modo che siano potenziati gli strumenti del reddito di cittadinanza per favorire la ricerca del lavoro. Senza dimenticare che ci sono persone povere che non possono lavorare e su queste persone vanno aumentati gli elementi di protezione sociale già esistenti. Da parte delle persone che vengono da noi non ci sono vergogna o imbarazzo, perché in questa situazione ci si sente giustificati a chiedere aiuto a fronte di una difficoltà generalizzata”

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