Lavoro

Jabil Marcianise, i lavoratori presidiano l’ufficio dell’Ad: tensione proteste

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Momenti di tensione allo stabilimento della “Jabil” di Marcianise , dove i dipendenti hanno scioperato per circa tre ore, piantonando gli uffici dei dirigenti, compreso quello dell’amministratore delegato Clemente Cillo. La Polizia e’ intervenuta per riportare la calma. Il fatto e’ avvenuto ieri ma e’ stato reso noto oggi dai sindacati, prima di una riunione nella sede della Cgil di CASERTA. Presenti i rappresentanti delle segreterie nazionali dei metalmeccanici Michele Paliani (Uilm), Fabio Palmieri (Fiom-Cgil) e Nicodemo Lanzetta (Fim-Cisl). Alla “Jabil” di Marcianise e’ in corso da mesi una dura vertenza dopo la decisione dell’ azienda di licenziare 350 dipendenti su 700. Oltre 70 lavoratori hanno gia’ lasciato la “Jabil” accettando l’esodo volontario incentivato. Ieri, a far scattare la reazione dei lavoratori e’ stata la decisione dell’ azienda di mettere 300 lavoratori in cassa integrazione per la prossima settimana, mentre di solito i lavoratori restano a casa a rotazione per 2-3 giorni. Il 23 marzo scadra’ la cassa integrazione straordinaria, gia’ piu’ volte prorogata. Per quella data l’azienda conta di aver proceduto ai 275 esuberi che mancano per completare il piano di riduzione del personale. “Jabil Circuit Italia depreca con forza ogni forma di intimidazione, anche verbale, nei confronti del proprio management. Episodi come quello avvenuto ieri nello stabilimento di Marcianise, non rappresentano certamente un aiuto nella ricerca della soluzione a una situazione difficile per la quale l’azienda profonde da tempo il massimo sforzo”. Questa la replica dei vertici della multinazionale americana “Jabil” dopo quanto avvenuto ieri al sito di Marcianise (CASERTA), dove i lavoratori hanno inscenato una protesta piantonando per qualche ora gli uffici dei dirigenti, tra cui l’Ad Clemente Cillo. In un comunicato “Jabil” fa appello “al senso di responsabilita'”, e ricorda di aver dato ai lavoratori la possibilita’ di accedere ad un esodo volontario incentivato o alla riassunzione presso altre aziende, in base, pero’, ad un piano che i sindacati hanno sempre criticato. “Jabil” afferma di aver messo a disposizione significative risorse economiche sia per i dipendenti, come incentivi all’esodo, sia per le aziende che assumeranno i dipendenti di Jabil, a supporto del business plan. “Tutto cio’ e’ stato fatto con l’intento di agevolare il piu’ possibile il processo di ristrutturazione e favorire un esito positivo per tutti. Episodi come quello di ieri, al contrario – conclude la multinazionale – minano la serenita’ fondamentale per un percorso che consenta la salvaguardia dell’occupazione e la tutela della produzione dello stabilimento”.


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