Calcio: 15 anni fa moriva Omar Sivori, genio e sregolatezza

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Domani ricorre il quindicinale della morte di Omar Sivori, uno dei piu’ forti giocatori della storia del calcio. Soprannominato “El pibe de oro” o “El Cabezon”, per via della sua folta capigliatura che spiccava sul corpo mingherlino, Sivori ha vestito sia la maglia della nazionale Argentina che quella dell’Italia. Nato nel 1935 in una citta’ situata nella provincia di Buenos Aires in una famiglia di origine italiane, Sivori inizia la carriera da calciatore sin da giovanissimo nelle file del River Plate, storico club argentino. Con il River, mise a segno 29 reti in 63 presenze, vincendo tre titoli nazionali. Nel 1957 viene acquistato dalla Juventus per la cifra record di 10 milioni di pesos (190 milioni di lire). Con gli attaccanti John Charles e Giampiero Boniperti forma il cosiddetto “Trio magico”, tra i piu’ forti reparti offensivi mai visti nella storia del calcio italiano. Con la compagine torinese, Omar Sivori gioca 257 partite, mettendo a segno 170 reti, vincendo tre campionati e altrettante edizioni della Coppa Italia. Con la maglia bianconera, inoltre, Sivori conquista il titolo di capocannoniere e soprattutto il Pallone d’Oro, che gli viene assegnato nel 1961 grazie al suo status di oriundo.Nel 1965, l’argentino viene ceduto al Napoli per 70 milioni di lire. Accolto all’ombra del Vesuvio come un eroe, nel club partenopeo forma un’altra coppia offensiva di tutto rispetto con l’altro oriundo, Jose’ Altafini. Con il Napoli vince una Coppa delle Alpi nel 1965 e mette a segno 12 reti in 63 presenze. Nel 1968, in seguito a un infortunio al ginocchio rimediato l’anno prima che lo limita nella sue giocate, decide di ritirarsi dal calcio giocato all’eta’ di 33 anni. Con la maglia della nazionale Argentina, Sivori colleziona 19 presenze, mettendo a segno 9 reti. Il momento di massimo splendore raggiunto con la “Seleccion” e’ nel 1957 quando vince la Copa America.In seguito alla vittoria del Pallone d’Oro nel 1961, Sivori decide di vestire la maglia dell’Italia. Con gli azzurri partecipa ai Mondiali del 1962, ma senza grandi fortune.Dopo il ritiro, Sivori ha intrapreso la carriera di tecnico, arrivando anche ad allenare la nazionale Argentina senza pero’ ottenere grandi successi.Oltre a essere uno dei talenti piu’ cristallini di sempre, Sivori e’ famoso anche per il suo carattere particolarmente irrequieto e rissoso. In 12 anni di militanza in Serie A, l’argentino ha scontato ben 33 giornate di squalifica. Sivori e’ stato uno dei giocatori piu’ amati dall’avvocato Gianni Agnelli, proprietario della Juventus, che di lui disse: “Sivori e’ come un vizio. Sai che alla lunga non ti fara’ bene, ma non puoi farne a meno”.

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