Politica Campania

Il Pd propone la riforma dell’Arpac

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“La necessita’ di una nuova disciplina dell’ARPAC nasce innanzitutto dal profondo mutamento dello scenario normativo di riferimento che riguarda le tematiche ambientali, oggi ben diverso dal 1998, anno istitutivo dell’Agenzia. Tra le principali innovazioni della proposta di legge depositata in consiglio si tiene conto della Legge 132 del 2016 che istituisce il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). La riforma e’ legata alla volonta’ di affrontare le criticita’ emerse nell’attuazione della L.R. 10/1998, relative essenzialmente ad aspetti di governance, gestionali e operativi”. Cosi’ il presidente della VII Commissione regionale ‘Ambiente’ Gennaro Oliviero e la consigliera Pd, e componente di commissione, Enza Amato, che hanno presentato il progetto di legge sulla nuova disciplina dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (ARPAC), gia’ istituita con la Legge Regionale 29 luglio 1998, n. 10 (Istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania). “I punti principali della riforma, ispirati ai criteri di efficienza ed efficacia gestionale e decisionale, flessibilita’ operativa, miglioramento della qualita’ dell’azione e dei risultati prodotti, di trasparenza e di diffusione dei risultati, sono stati innanzitutto la definizione del nuovo ruolo e delle attivita’ dell’Agenzia e la redazione del Catalogo dei servizi forniti dall’Arpac, quale elemento centrale di razionalizzazione e definizione del campo di attivita’ svolte, nonche’ elemento di raccordo tra prestazioni erogate e gestione dei finanziamenti”. “Con la proposta di legge – spiegano – si disciplinano le modalita’ della programmazione dell’attivita’ dell’Agenzia con particolare riferimento agli strumenti di pianificazione e programmazione regionale ed al ruolo degli enti locali. In pratica sara’ ben chiaro e definito “chi” fa “cosa”, “quando” e “come farlo” e soprattutto quali azioni mettere in campo in caso di mancato adempimento. Il progetto concludono gli esponenti Pd – non comportera’ nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale”.

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