Camorra: fu Ciro Terracciano ad uccidere il cognato del boss Rinaldi davanti al bambino. I NOMI DEI 7 FERMATI

SULLO STESSO ARGOMENTO

Sono stati filmati nella fase di preparazione poi durante l’esecuzione e poi intercettati dopo l’agguato i sette esponenti del clan D’Amico Mazzarella fermati dalla Da di Napoli con l’accusa di essere mandanti e d esecutori materiali dell’omicidio di Luigi Mignano, cognato del boss del rione Villa, Ciro Rinaldi detto mauè , e del ferimento di Pasquale Mignano, figlio della vittima. A sparare la mattina del 9 aprile scorso fu Ciro Rosario Terracciano di 27 anni. E’ quanto emerge dalle 64 pagine del decreto di fermo emesso dai pm Antonella Fratello e Simona Rossi della Dda di Napoli. La decisione di uccidere Mignano era stata dei due reggenti della cosca di via nuova Villa quelli del “vicariello” come vengono chiamati gli affiliati ai D’Amico. Ovvero Umberto D’Amico di 29 anni detto o’ lione e Salvatore Luongo di 42 anni. Il primo è il fratello minore dei ‘Gennarelli’: Salvatore detto o ‘ pirata, il capo clan, e di Luigi e Renato, tutti attualmente detenuti. Gli altri fermati secondo le accuse cono Salvatore Autiero detto Savio di 37 anni perchè “partecipe alle fasi esecutive in quanto svolgeva funzione di appoggio per gli esecutori materiali anche consentendo loro la fuga e metteva a disposizione uno dei veicoli utilizzati per l’agguato; Gennaro Improta di 43 anni e Giovanni Musella detto ‘Giuann che lent’ di 38 anni perchè ” partecipi alle fasi esecutive in quanto fungevano da staffetta per gli esecutori materiali assicurandone anche la fuga e provvedevano alla distruzione del ciclomotore utilizzato per l’agguato”. E infine Giovanni Borrelli detto ‘Quagliarella’ di 50 anni che si è occupato della distruzione dell’arma utilizzata per l’agguato.






    LEGGI ANCHE

    Acerbi: “Abbiamo perso tutti, dispiaciuto per Juan Jesus”

    Francesco Acerbi: "Sono triste e dispiaciuto per l'accusa di razzismo"

    Si è pentito il super boss Francesco Schiavone “Sandokan”

    Un terremoto nel mondo camorristico: il boss dei Casalesi, Francesco Schiavone "Sandokan", dopo 26 anni dal suo arresto, ha deciso di collaborare con la giustizia. La notizia, riportata da Cronache di Caserta, ha sconvolto la comunità casalese e rappresenta una svolta epocale nella lotta contro la camorra. Un regno di terrore che si sgretola. Sandokan, 71 anni, era considerato l'uomo che ha spodestato Antonio Bardellino, altro noto capoclan. Arrestato nel 1998 e condannato all'ergastolo per diversi...

    Castellammare choc: in rete tutte le immagini dell’omicidio di Alfonso Fontana

    Era arrivato con qualcuno a Torre Annunziata la sera in cui fu ucciso Alfonso Fontana, il rampollo della nota famiglia di camorra dei "Fasano" di Castellammare di Stabia. Per il suo omicidio è in carcere da un mese uno dei boss del quartiere Moscarella, Catello Martino detto "puparuolo". La novità investigativa per i soli media la si evince da un video , che stava circolando in rete da due giorni e che è stato diffuso...

    Si è pentito il super boss Francesco Schiavone “Sandokan”

    Un terremoto nel mondo camorristico: il boss dei Casalesi, Francesco Schiavone "Sandokan", dopo 26 anni dal suo arresto, ha deciso di collaborare con la giustizia. La notizia, riportata da Cronache di Caserta, ha sconvolto la comunità casalese e rappresenta una svolta epocale nella lotta contro la camorra. Un regno di terrore che si sgretola. Sandokan, 71 anni, era considerato l'uomo che ha spodestato Antonio Bardellino, altro noto capoclan. Arrestato nel 1998 e condannato all'ergastolo per diversi...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE