Napoli, ferma la Ferrari sul posto disabili poi insulta in un video il consigliere Borrelli che lo ha ‘denunciato’

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Napoli. Parcheggia la sua Ferrari in un posto riservato ai disabili, il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli, denuncia la vicenda sui social e lui reagisce con un video in cui insulta Borrelli e lo minaccia di portarlo in Tribunale. Diventa virale il video e il post dell’imprenditore Pino Bozza, titolare del famoso ristorante ‘Antonio La Trippa’ con decine di commenti a favore del politico e contro Bozza. Borrelli, nel primo post di denuncia, mostra la sua auto rossa fiammante (priva della targa anteriore) ma non ne fa il nome. Nel video però si scorge il volto del conducente, evidentemente identificabile, e così l’interessato reagisce su Instagram, pubblicando due video in cui rivolge a Borrelli minacce di azioni legali e improperi, mentre viaggia a bordo della Ferrari senza cintura di sicurezza. E allora Borrelli rincara la dose con un comunicato stampa: “In soli due video è riuscito a sintetizzare perfettamente l’inciviltà che combattiamo. Alla guida senza cintura, mentre fuma una sigaretta che lancia poi dal finestrino, si riprende con lo smartphone distogliendo lo sguardo dalla strada. Sommando il turpiloquio, le minacce e le offese, che sono proseguiti anche attraverso dei messaggi ai miei profili social, direi che questo individuo non avrebbe potuto fare di peggio. Ci riserviamo di tutelarci in tutte le sedi”. Scrive il consigliere regionale. “Questo tipo di mentalità – prosegue Borrelli – ci lascia basiti. Tale individuo, tra l’altro, si presenta come un imprenditore con circa duecento dipendenti regolarmente contrattualizzati, quasi come se volesse presentare tale dato come un lasciapassare per fare quello che gli pare. Gli facciamo notare che il rispetto delle regole è uno dei principi cardine in uno stato di diritto e non una magnanima concessione. Stigmatizziamo inoltre le frasi gravemente omofobe del secondo video, perfettamente rappresentative del modo di pensare e di vivere di questo signore”. “Purtroppo – conclude Borrelli – alcune persone si comportano come se vigesse la legge della giungla. Messi davanti ai loro atteggiamenti incivili e prevaricatori non trovano di meglio che offendere. Ci auguriamo che questo pessimo esempio non sia raccolto da nessuno e che anzi risulti da monito su come non comportarsi in un contesto civile”.  

 


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