Presi gli ‘armieri’ dei clan della camorra: 19 fermati tra Napoli e provincia

SULLO STESSO ARGOMENTO

Napoli. Colpo agli armieri della camorra. Diciannove persone sono in stato di fermo da ieri su disposizione del pm Ivana Fulco della Dda di Napoli perché accusati di associazione per delinquere di tipo mafiosa finalizzata al traffico transnazionale di armi. Le armi provenienti dai paesi dell’Est arrivano nei comuni vesuviani e più precisamente a Terzigno e poi venivano smistati ai clan di Napoli e provincia. A tessere le fila di questa organizzazione  vi era Domenico Boccia, 58enne di Terzigno. Secondo la Dda era lui a capo della banda di trafficanti di armi che avrebbe portato in Campania circa 100 tra pistole e mitra. Curava personalmente i rapporti con Eduard Lassnig senior ed Eduard Lassnig junior, padre e figlio, austriaci, residenti a Volkermarkt e già in carcere su disposizione delle autorità locali. In carcere sono finiti Umberto Di Meglio  conosciuto come o’ magone del Pallonetto di Santa Lucia, noto per essere stato in carcere per 12 anni da innocente insieme con il cugino omonimo , entrambi accusati di aver ucciso il suocero, l’anziano patriarca dei ‘faiano’ dei Quartieri Spagnoli, Francesco Di Biase. E poi Vincenzo Sdino, che nascondeva le armi, e poi gli acquirenti per conto dei clan Gionta di Torre Annunziata, gli Ascione-Papale di Ercolano, il clan Ianuale di Castello di Cisterna e agli Elia del pallonetto di santa Lucia a Napoli. Si tratta di Francesco Carotenuto, Mario Cipiano, , Pasquale Giordano, i fratelli Arco Ciro e Salvatore Guadagni, Giovanni Iacovelli, il calabrese Salvatore Larosa, Raimondo Licenziato, Gennaro Minutolo, i torresi Alfredo Oliva e Domenico Scaramella, l’avellinese Giuseppe Scibelli, e i fratelli Antonio e Rosario Tufano. le armi, pistole e mitra, che venivano vendute a 2500 euro ognuna, arrivavano dai paesi dell’est attraverso l’Austria. Non a caso nel corso dell’indagine a marzo scorso erano stati arrestati i coniugi Giuseppe Scognamiglio e Giuseppa Emmanuele alla barriera di Ugovizza in provincia di Udine con un carico di 12 pistole in auto. A novembre hanno entrambi patteggiato la pena: 3 anni e 8 mesi per Scognamiglio mentre la compagna ha patteggiato due anni e 9 mesi. Ma prima di loro era stato arrestato Mario Amelio Carillo, un pensionato incensurato di San Giuseppe Vesuviano, bloccato a Caianello a settembre 2017 mentre importava 11 pistole e 600 cartucce. Infine ad ottobre scorso, sempre al casello di Ugovizza era stato fermato al 32enne Severino Pellegrino, imprenditore napoletano, che nella sua Renault Clio trasportava 10 revolver e 5 pistole semiautomatiche, oltre a 400 cartucce di vario calibro. Gli investigatori hanno accertato anche legami con la ‘ndrangheta calabrese.

 

 


Torna alla Home


La Corte di Cassazione ha rinviato alla Corte d'Appello di Roma il caso di nove imputati, che avevano scelto il rito abbreviato, coinvolti nell'assalto alla sede della CGIL avvenuto il 9 ottobre 2021 durante una manifestazione no Green Pass organizzata da Forza Nuova, guidata dal leader Giuliano Castellino. Le condanne...
Per l''ex capitano del Napoli "Vincere lo scudetto è stata un'impresa": E poi: "Maradona simbolo eterno"
Francesco Calzona, il tecnico del Napoli, ha annunciato che la squadra si preparerà per la partita di domenica con un allenamento nello Stadio Diego Armando Maradona, iniziando alle 11 del mattino. L'informazione è stata confermata da Manuel Parlato, giornalista Sportitalia, noto per le sue esclusive sugli eventi di calcio. Parlato ha...
In occasione del 90° compleanno dell'iconica attrice italiana Sofia Loren, la città di Sorrento si prepara ad accogliere un evento straordinario che celebra la sua vita e il suo legame profondo con questa splendida località costiera. L'Associazione Piacere Sorrento, in collaborazione con la Galleria di Raffaele Celentano, LABout by Stylo...

IN PRIMO PIANO