Cronaca

Messina, ragazza massacrata di botte dal fidanzato per gelosia: arrestato l’assassino

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E’ stata massacrata di botte dal fidanzato: Alessandra Musarra è l’ennesima vittima della violenza. Sono tre i casi nelle ultime 24 ore in Italia. L’omicidio della 24enne messinese è avvenuto ieri sera in un’appartamento in una borgata di Messina, Santa Lucia sopra Contesse. Lì è stata trovata la ragazza dal padre che vive nello stesso stabile insieme alla mamma. Poche ore prima di essere uccisa, la 24enne ha scritto su Facebook: “Lasciati alle spalle ciò che ti ha fatto soffrire. Lasciati alle spalle ciò che ti ha ferito. Lasciati alle spalle ciò che non puoi cambiare. Liberati da quei sentimenti che ti avvelenano. Non permettere a nessuno di spegnere il tuo sorriso. Perché tu meriti il meglio”. Alessandra Musarra aveva voglia di riprendere in mano la sua vita ma quella vita gli è stata tolta dal fidanzato Christian Ioppolo, 26 anni. Poche ore più tardi, veniva massacrata con una stampella ortopedica a Napoli, Fortunata Bellisario, madre di tre bambini: stessa furia omicida, stesso movente, la gelosia.
A trovare il corpo senza vita di Alessandra era stato il papà che abita al piano di sotto. Con la moglie avevano più volte provato a chiamarla e, non avendo avuto risposta, si erano allarmati. Così aveva deciso di salire in casa per capire cosa fosse accaduto. Entrato da una finestra rimasta aperta, aveva trovato Alessandra sul letto in una pozza di sangue. Era morta probabilmente da qualche ora. Il viso tumefatto, il corpo pieno di lividi. Segni inequivocabili di una violenza bestiale. I sospetti degli inquirenti – le indagini sono state coordinate dal procuratore di Messina Maurizio De Lucia – sono caduti presto sul fidanzato. Christian era geloso di un ex ragazzo della vittima e temeva che i due si fossero riavvicinati. Era diventato ossessivo, lei aveva deciso di lasciarlo. Ieri sera l’ultima discussione. Christian ha perso la testa e l’ha massacrata di botte. Poi si è allontanato. Interrogato dalla polizia, ha prima negato. Poi è crollato e ha confessato l’omicidio, raccontando agli investigatori di aver agito in preda a un raptus di gelosia. La Procura l’ha fermato in serata.


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