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Monte di Procida: è caccia ai banditi dopo l’irruzione stile ‘Arancia Meccanica’ in una abitazione di via Pedecone

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I carabinieri stanno guardando  le immagini delle telecamere del sistema di video sorveglianza pubblico nelle strade limitrofe a via Pedecone a Monte di Procida dove intorno alle tre della notte scorsa una famiglia è rimasta per ore in ostaggio di quattro banditi che erano entrati nella loto abitazione. I militari sperano di poter avere elementi utili per poter dare un volto e un nome. Nella zona è scattata una caccia all’uomo ma intanto i cittadini temono il ripetersi di ‘intrusioni violente’ come quelle subite la notte scorsa dalla famiglia di via Pedecone. Quello che poteva sembrare un “banale” furto in un’abitazione, al primo piano si è trasformato nel set di un cruento di un film d’azione stile ‘Arancia Meccanica’. Quattro uomini a volto coperto con un cacciavite riescono ad entrare nell’appartamento attraverso un balcone piombando di fatto nelle stanze da letto, svegliando e minacciando con una pistola e un cacciavite un uomo di cinquantaquattro anni sua moglie e la loro figlia di 16 anni. Mamma e figlia vengono portate in una stanza e imbavagliate e legate con indumenti e lacci di fortuna e tenute sempre sotto tiro di pistola. All’uomo viene riservato il trattamento peggiore: legato e preso a pugni in faccia per farsi dire dove si trovassero i soldi. Intanto gli altri tre delinquenti ribaltavano mobili, letti, divani. Per oltre un’ora la madre e la figlia sono state immobilizzate ma soprattutto terrorizzate. Trovati  soldi e oro i banditi sono fuggiti in due automobili parcheggiate nelle vicinanze dell’abitazione in cui c’erano, probabilmente, dei complici ad attenderli.
La malcapitata famiglia, nonostante lo shock per quanto accaduto, ha chiesto aiuto ai vicini di casa e alle forze dell’ordine. Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Monte di Procida ma anche un’ambulanza del 118 che ha trasportato l’uomo all’ospedale Santa Maria delle Grazie dove è stato sottoposto ad una tac al volto tumefatto per i pugni subiti.

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