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Ora spetta al giudice,come riporta Il Mattino, da ieri intervenuto nel corso della procedura straordinaria (ex articolo 700) concedere o meno il reintegro nei vertici della sanità campana, dopo la chiusura dell'intero dipartimento. Era inizio luglio quando una denuncia del Consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli, spinse i vertici dell'Asl napoletana a revocare l'incarico di primario al dottor Pignatelli che ieri ha ripercorso le tappe della vicenda mediatica e disciplinare che lo ha investito due mesi fa: Pignatelli avrebbe chiuso il reparto, per poter partecipare - da organizzatore - a una festa a Pozzuoli, un evento con cui suggellare la sua avvenuta promozione a primario.
Accusa che Pignatelli respinge ricordando che quella festa era in realtà un evento di beneficenza per la definizione di importanti terapie e l'acquisto di macchinari. Ma la prima udienza è stata comunque dedicata alla scelta di chiudere il reparto, scelta ritenuta azzardata.
La Procura di Napoli, con i pm Stella Castaldo e Francesco Raffaele, ha aperto un fascicolo per abuso d'ufficio. Una vicenda che ora attende l'esito della valutazione del giudice civile, a proposito della richiesta di reintegro del primario. Sul versante puramente penale, invece, i carabinieri del Nas puntano a sciogliere anche altri nodi. A partire dall'abitudine di organizzare una festa, per finire al rapporto con gli sponsor degli eventi e con la società che veniva contattata per gestire l'evento.
Napoli, reparto chiuso per la festa del primario, Pignatelli si difende: 'Lo fanno tutti'
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