Cronaca Giudiziaria

Camorra, l’ex boss della Nco, Macario Mariniello: ‘Non fui io ad uccidere l’avvocato Barbarulo’

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Nel processo per il delitto dell’avvocato ed ex sindaco Nicola Barbarulo, avvenuto a Nocera Inferiore il 29 luglio del 1980, il colpo di scena lo riserva proprio l’imputato Macario Mariniello, accusato di aver assassinato a colpi di pistola il professionista che se la sarebbe inteso con la sorella. “Quella sera c’ero, però con me c’era anche Francesco Sorrentino di Sant’Egidio del Monte Albino (assolto in questo procedimento penale e poi deceduto, ndr): entrai nello studio dell’avvocato e vidi mia sorella ipnotizzata, mezza nuda, capii che qualcosa non andava e rifilai un ceffone a Barbarulo. Mi girai e me ne andai ma dopo aver varcato la soglia dello studio lui mi rincorse e quando mi girai vidi l’avvocato a terra e davanti a lui Sorrentino”. Una dichiarazione spontanea resa ieri mattina davanti ai giudici della Corte d’Assise di Salerno (presidente Ferrara) e davanti al Procuratore capo di Nocera Inferiore Antonio Centore. Gli investigatori ricostruirono quei fatti solo 14 anni dopo, grazie agli elementi forniti da un collaboratore di giustizia. Condannato in primo grado all’ergastolo, con pena ridotta in Assise Appello, il processo per Macario Mariniello fu annullato dalla Cassazione, con fissazione di un un nuovo dibattimento tuttora che si sta celebrando davanti ai giudici dell’Assise di Salerno. Respinta invece la richiesta dell’avvocato Gregorio Sorrento che aveva sollevato delle eccezioni sulla estradizione dalla Spagna di Macario Mariniello, coinvolto anche nel blitz anti usura di qualche settimana fa a Nocera.

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