Calcio Napoli

Rissa ‘social’ tra giornalisti e calcio Napoli: arriva la censura dell’Ussi Campania

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L’Ussi Campania – Gruppo ‘Felice Scandone’ prende atto “della piega sempre piu’ inqualificabile che stanno prendendo le reiterate dispute a colpi di post sui social tra una parte della stampa e la Societa’ Calcio Napoli e tra esponenti stessi della nostra categoria”. Nei giorni scorsi, si evidenzia, “un collega ha pubblicato alcuni interventi sulla propria pagina Facebook nei quali si e’ lasciato andare a espressioni dispregiative nei confronti dei giornalisti sportivi e ha altresi’ rivolto frasi ingiuriose nei confronti del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis e della Societa’ che presiede. Il Calcio Napoli ha deciso di sospendergli l’accredito per lo stadio e l’Ussi ha deciso di non opporsi a tale decisione”. L’Ussi Campania, “cosi’ come e’ sempre intervenuta per tutelare la professionalita’, il decoro morale e la deontologia dei colleghi, cosi’ come li ha spesso difesi stigmatizzando il comportamento del presidente del Calcio Napoli ogni qual volta ha usato espressioni a nostro giudizio lesive della loro professionalita’, assume oggi una posizione critica nei confronti di questo giornalista – riservandosi peraltro di segnalarne il comportamento al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti per le opportune valutazioni – il quale e’ andato oltre ogni limite, offendendo la categoria dei giornalisti sportivi e usando espressioni oltraggiose nei confronti di un personaggio del mondo del calcio con il quale l’Ussi e’ piu’ volte in passato venuta in contrasto, senza per questo superare mai i confini del mero diritto di critica”. Secondo l’Ussi Campania “i giornalisti che non condividono le prese di posizione o i comportamenti del presidente De Laurentiis hanno ovviamente la facolta’ di esprimere liberamente le loro ragioni, ma a nostro giudizio soltanto nei limiti dell’educazione e del rispetto. Gli stessi non possono e non devono offendere i loro colleghi”. L’Ussi Campania “ricorda ancora una volta a tutti i giornalisti che i social non sono una vetrina privata e che esprimere critiche, valutazioni e giudizi sulle pagine dei propri profili individuali non esime dalle responsabilita’, anche morali e deontologiche, che sono alla base del nostro lavoro e dalle quali un giornalista non puo’ mai sfuggire”.

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