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Renzo Arbore, un invito ai giovani per delle nuove idee

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“Lavorate, studiate, ma anche pensate e arzigogolatevi”, è l’invito che Renzo Arbore rivolge ai giovani in un intervento a “L’Altro sabato… di domenica”, il programma ispirato al suo “L’Altra Domenica” e condotto da Silvia Salemi che è andato in onda ieri su Rai1. Arbore ha raccontato, per l’occasione, come nacque “L’Altra Domenica”, divenuto negli anni Settanta un vero e proprio fenomeno televisivo: “Lo inventai per un esame scritto che mi doveva far entrare nella Rai. Inventai questo “telegiornalone” dello spettacolo che al posto dei collegamenti con Ruggero Orlando o Demetrio Volcic da Mosca si collegava con Isabella Rossellini da New York. Feci lo scritto, non fui ammesso neanche all’orale. Quando Rai2 mi richiamò, dopo 5 anni di esilio, per vedere se avevo un’idea per un programma nuovo e rivoluzionario dissi di averlo bello e fatto: la domenica pomeriggio un grande telegiornalone dello spettacolo di tutto il mondo e nazionale”.
Rispetto all’importanza di trasmissioni come “L’Altra Domenica” in una logica di talent scout, Arbore ha risposto: “L’avete dimostrato facendo vedere Vasco Rossi che per la prima volta appariva alla televisione italiana, Pino Daniele e tutti gli altri. Ho lanciato la musica dal vivo, innanzitutto, perché allora c’era il playback, i discografici italiani non volevano che si facesse la musica dal vivo perché non era perfetta come nei dischi; soprattutto ho cercato di sprovincializzare prima me che venivo dal profondo Sud e poi il pubblico dei ragazzi perché conoscevano finalmente attraverso la televisione italiana quello che succedeva nella swinging London e a New York con i nuovi movimenti punk… questa era la mission de L’Altra Domenica”. E ha aggiunto: “Ci vogliono delle idee nuove, il Paese della creatività, del gusto, dell’invenzione, in fatto di televisione ha inventato poche cose, alcune si, come il varietà ben fatto, quindi bisognerebbe assolutamente industriarsi e lambiccarsi il cervello, anche con un bel momento di ozio creativo, come dice Domenico De Masi, io durante l’ozio creativo dei miei viaggi mi inventavo ‘Quelli della notte’ o mi inventavo delle altre formule strane perche’ avevo il tempo di pensare”.


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