Incendio alla Stir di Casalduni, la Regione Campania: ‘Svuotare il sito’

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Il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, ha effettuato un sopralluogo presso lo Stir di Casalduni, nel Sannio, dove si e’ sviluppato un incendio nel capannone di prima ricezione dei rifiuti indifferenziati provenienti dai Comuni della provincia di Benevento. “Si tratta di un secondo episodio, dopo l’incendio che l’anno scorso ha interessato una parte dei rifiuti stoccati in balle da molti anni in area limitrofa allo Stir”, spiega, ringraziando i vigili del fuoco per il “tempestivo ed efficace intervento di spegnimento”. Il vicepresidente, che ha anche la delega all’Ambiente, definisce “grave” la situazione che si e’ determinata. “L’accumulo dei rifiuti combusti in un’area operativa d’accesso ne pregiudica il regolare funzionamento – sottolinea – necessario, pertanto, velocizzare le analisi di rito ed operare la rapida evacuazione dal sito di tale materiale. Per fronteggiare la situazione abbiamo previsto che i rifiuti non conferibili allo Stir di Casalduni siano, in via provvisoria, destinati presso gli Stir delle province di Napoli, Caserta e Avellino. Nel riparto si terra’ conto della contiguita’ geografica fra i territori dei 78 Comuni di provenienza dei rifiuti e i siti ove si trovano i tre Stir di destinazione provvisoria”. In pratica, quelli ricadenti nell’area BN1 consegneranno allo Stir di Tufino; BN2 portera’ a Santa Maria Capua Vetere; BN3 a quello di Pianodardine. “Sono certo che tutte le istituzioni interessate forniranno ogni proficua e solidale disponibilita’ per aiutare un territorio che nel passato non ha mai fatto mancare ogni responsabile collaborazione in ambito regionale, anche in fasi particolarmente difficili”, aggiunge Bonavitacola. Nel pomeriggio con l’Arpac sono state anche definite le azioni per una veloce caratterizzazione dei rifiuti combusti, presupposto per la pronta rimozione e ripristino della funzionalita’ dello Stir al servizio della Provincia di Benevento. Definiti anche i dettagli operativi delle azioni da intraprendere, tra cui l’eventuale messa in sicurezza del capannone e l’adeguamento dell’impiantistica “se dovessero essere richiesti tali interventi dopo le verifiche che saranno effettuate in sede tecnica dopo lo spegnimento. Si tratterebbe d’interventi complementari a quelli gia’ finanziati di recente dalla Regione per 1 milione di euro, i cui lavori, appaltati dalla Provincia, dovranno avere inizio ad inizio di settembre. Altro tassello importante e’ costituito dalla rimozione delle ecoballe stoccate in area limitrofa all’impianto, in attuazione di quanto gia’ previsto dalla Regione fin dagli inizi del 2016, con inserimento del sito di Casalduni nella prima tornata di gare per lo smaltimento delle ecoballe”.


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