Cronaca

Sentiva la voce di Allah il terrorista gambiano arrestato a Napoli. IL VIDEO

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“Ha riferito di sentire la voce di Allah, in una telefonata alla moglie, in Gambia, si e’ definito un soldato di Dio”. Lo ha detto il procuratore di Napoli Giovanni Melillo in un incontro con i giornalisti in riferimento al profilo psicologico di Sillah Osman, 34 anni, il gambiano fermato a Napoli nel corso di un’operazione interforze di Polizia di Stato e carabinieri del Ros. Sillah ha manifestato un profilo psicologico particolarmente incline ai dettami dell’Isis. “Insieme all’altro gambiano preso lo scorso 20 aprile davanti ad una moschea a Licola, nel napoletano, ha sostenuto un duro addestramento durato due mesi in Libia durante il quale ha sviluppato tecniche terroristiche, capacita’ nell’uso delle armi, resistenza alla fame, alla sete e alla paura, in un contesto particolarmente difficile qual e’ il deserto libico”. “L’addestramento – ha detto ancora il procuratore di Napoli Giovanni Melillo – e’ stato spesso interrotto dalle incursioni militari degli eserciti anti-Isis” Si trovava in un Centro per l’Accoglienza di Richiedenti Asilo in Puglia Sillah Ousman, il 34enne del Gambia arrestato a Napoli. Sillah era partito dal Gambia alla volta della Libia, insieme a un altro gambiano, il 22enne Alagie Touray, gia’ arrestato ad aprile. Insieme avevano partecipato a un addestramento militare in un campo mobile dove si formano i futuri soldati o kamikaze del Daesh. Nel dicembre del 2016 erano saliti su un barcone diretto in Italia ed erano arrivati sulle coste siciliane, a Messina. Touray era stato trasferito a Napoli; Sillah in Puglia. I due, nonostante la distanza, erano riusciti a progettare insieme un atto terrostico in Europa, presumibilmente in Francia oppure in Spagna. Sillah, di cui gli inquirenti tracciano il profilo di una persona “fragile psicologicamente, un soggetto borderline” che nella stanza del Cara in cui era accolto si era trovato spesso a far finta di usare armi, compresi mitra, con cui inscenava attacchi, mimava scene di esplosioni o di cambattimenti. Era lo stesso Sillah a esternare la sua fidelizzazione all’Isis.


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