Scafati, la lettera dell’Anpi a don Giovanni de Riggi: ‘Come facciamo noi e voi a combattere la camorra?’

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Il 23 giugno in piazzetta Sansone (Quartiere Vetrai) a Scafati, “Pina si sposa con Gina”, un finto matrimonio gay per ricordare a tutti, attraverso una piccola dimostrazione “scenica”, che la legge sulle unioni civili – che prevede anche le unioni tra persone dello stesso sesso – è una norma dello Stato votata dal parlamento della Repubblica italiana. Una assemblea pubblica organizzata da numerosi attivisti scafatesi e campani, da associazioni e circoli culturali, quali il Ferro 3, l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), Arcigay, AGedO (Associazione Genitori di Omosessuali), l’UDS (Unione degli Studenti) e la Croce Rossa Italiana. Una giornata di discussione, di festa e di libertà nella quale ognuno ha potuto esprimere liberamente il proprio sentire e il proprio pensare, senza veti e pregiudizi. A pochi metri, era in corso l’incontro con Mario Adinolfi – esponente del Popolo della Famiglia – organizzato da Don Giovanni De Riggi il quale, ha reso noto alla stampa il suo pensiero rispetto alla manifestazione in corso nella piazzetta vicina.
Di seguito, riportiamo la risposta dell’Anpi di Scafati Sezione “Bernardino Fienga” unitamente al Circolo Arci Ferro 3.0 e all’Unione di Studenti di Scafati.
“Caro Don Giovanni,
Vi scriviamo poche sentite parole con il rispetto che dobbiamo a chi da più di venti anni contribuisce alla vita della nostra città e con la serenità di chi ha pacificamente raccolto una occasione di confronto da Voi offerto sul tema della famiglia con l’iniziativa del 23 giugno scorso.
E’ necessaria una premessa, prima di entrare nel vivo del tema: leggendo la Vostra lettera vi è un passaggio su “un gruppo di persone ideologizzate” che avrebbe usato una opposizione violenta e gratuita nei Vostri confronti.
Siamo certi che non vi riferite a noi in quanto non abbiamo attaccato il Vostro evento, non abbiamo protestato, meno che mai abbiamo tentato di non far parlare il Vostro ospite: non è nella nostra cultura.
Se ci dite chi sono queste persone, le contrasteremo accanto a Voi con le armi pacifiche della tolleranza, della democrazia e della libertà.
Noi abbiamo organizzato, invece, un altro evento, in un altro luogo, senza arrecare alcun disturbo.
Al contrario altri, hanno depositato incomprensibili esposti alla Caserma dei carabinieri di Scafati nel tentativo di impedire la nostra assemblea tanto che, due degli organizzatori, sono stati invitati in Caserma venerdì sera per spiegare il senso e le ragioni della assemblea.
Cogliamo l’occasione per ringraziare la professionalità dei carabinieri della stazione di Scafati che hanno dimostrato una sensibilità unica e hanno garantito una pacifica organizzazione del nostro evento.
Detto doverosamente ciò, siamo felici che Voi abbiate avviato questo dibattito sulla famiglia, non solo per il valore in sé che essa occupa nella vita di ognuno di noi, ma anche per offrire una occasione di riflessione sullo stato della nostra comunità cittadina.
Crediamo che questo sia utile a Scafati, che vive purtroppo uno dei momenti più bui della sua storia.
Sarebbe interessante approfondire perciò insieme come è potuto accadere che Scafati ricadesse nella vergogna dello scioglimento del Consiglio comunale per camorra. Una riflessione necessaria per comprendere le ragioni per cui in tanti hanno chiuso gli occhi su ciò che accadeva nella Casa comunale e in città. Abbiamo il dovere di farlo non per giudicare, ma per capire come evitare che possa accadere di nuovo.
Nel vostro volantino, parlate di “pensiero dominante” e ci chiediamo allora qual è il pensiero oggi dominante in Occidente?
A nostro giudizio è il predominio del pensiero unico legato alla categoria della “utilità”, la quale si estrinseca con la distorsione degli strumenti della tecnologia e della finanza.
Vi è, pertanto, un capovolgimento di valori dove gli strumenti sono diventati dei fini.
Noi siamo invece, senza retorica, per l’amore, la pace, la democrazia e la libertà: tutti valori preoccupantemente messi in discussione dal pensiero unico.
Siamo convinti che il pensiero laico/democratico e il pensiero cristiano possano insieme fare questa battaglia di amore e pace. Parliamone, discutiamo, agiamo insieme.
Il prodotto umano del pensiero unico è, secondo noi, l’affermazione di un individuo egoista e belligerante (competitivo, se preferite), oltre che divisivo ed escludente. Noi crediamo al contrario nel messaggio evangelico dell’amore del Cristo che accolse tra le sue braccia la Maddalena, l’adultera, la samaritana, i poveri, i deboli e tutti quelli che la morale farisea dell’epoca considerava reietti.
Siamo quindi vostri alleati in questa battaglia d’amore.
Come la facciamo insieme?
Noi con umiltà e rispetto pensiamo che Mario Adinolfi sia, invece, divisivo e non mosso da amore. Siamo pronti anche a confrontarci nel merito delle questioni che lui pone sulla sua idea di famiglia e di sessualità, a nostro giudizio, divisive.
Abbiamo rappresentato in modo semplice e sobrio, nella nostra assemblea, la celebrazione della Legge dello Stato n. 76 del 2016, non abbiamo commesso alcuna “eresia” e non abbiamo offeso alcuna persona; abbiamo solo fatto comprendere le possibilità che la Repubblica italiana offre ai suoi cittadini, in quanto rispettosi della legge e sostenitori della infinita possibilità dell’amore umano. Basti pensare che la nostra assemblea è stata introdotta da un giovane Scout scafatese e la celebrazione della legge è stata officiata da una cattolica cristiana praticante.
Crediamo che la legge dello Stato italiano, che prevede l’unione civile di persone anche dello stesso sesso, non sia lontana dallo spirito d’amore professato dal Cristo per l’uomo nelle sue infinite forme esistenziali.
Oggi nel mondo la minaccia alla famiglia viene dalle unioni civili o dalla scomparsa e precarietà del lavoro? Da chi sente e vive altre forme d’amore o dal collasso della solidarietà sociale? Dal desiderio diffuso di una spiritualità alta e non dogmatica o dall’affermarsi di disvalori che affermano la sopraffazione e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo?
ll Vangelo è liberazione, ma da chi e da cosa? Secondo noi dal pensiero unico che uccide l’uomo.
L’annuncio (kerygma) che sta alla base della conversione (metanoia) di ognuno di noi, ha il suo fondamento nel Logos del Vangelo di Giovanni, che non è solo Parola, ma come ci insegna la sua etimologia greca è, appunto, “relazione”, “armonia”, “mediazione” e “legame”. Se così è, è compito di tutti gli uomini di buona volontà, cristiani e non cristiani che credono nell’amore, di vivere e combattere per unire, armonizzare, mediare e non per dividere.
Tornando a Scafati, dunque, cosa possono fare qui gli uomini di buona volontà? Come possiamo, noi e voi, combattere insieme contro il male della camorra che abbiamo vissuto e viviamo? Come può ognuno di noi contribuire in amore e pace al bene della comunità lottando contro la povertà, l’emarginazione e il degrado senza speranza per tanti della nostra città?
Questa è la sfida che abbiamo davanti tutti quanti noi, non la cinica affermazione personale per la quale altri si professano a volte democratici, oggi cattolici, domani forse atei.”


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