Napoli, mamme in rivolta alla elementare di Fuorigrotta per una maestra violenta

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Un video denuncia di alcune mamme per segnalare che all’interno della scuola c’è una maestra che usa metodi violenti con i bambini. “Noi non siamo né pazze né violente, siamo solo esasperate da una situazione che va avanti da troppo tempo” – dicono alcune mamme -. Alla scuola elementare Giacomo Leopardi di Fuorigrotta si vivono momenti di grande tensione. “Una fine d’anno incandescente”, abbozza una delle maestre. “Abbiamo mostrato alla maestra le foto dei nostri figli e quello che ci avevano detto i bambini”, chiedendo di far luce su alcuni episodi: “Mio figlio si schiaffeggia da solo e piange all’idea di dover andare a scuola – denuncia un’altra mamma – La scuola dovrebbe essere un luogo di svago e di apprendimento, non certamente di violenza fisica e psicologica. Pretendiamo chiarezza, chiediamo che venga fatta luce al più presto per noi e per i bambini che verranno dopo”.
Il dirigente scolastico Dino Sangiorgio replicando, parla di una situazione sicuramente complessa ma non così estrema come stanno alcune mamme sostengono: “È tutto al vaglio delle forze dell’ordine e della dirigenza scolastica regionale. Noi non abbiamo mai avuto avvisaglie o segnali che ci potessero far pensare a una situazione del genere. L’insegnante è sempre stata mite e disponibile con i bambini e non abbiamo elementi per formulare alcuna ipotesi”, dichiara il dirigente. “Noi sapevamo già che questa maestra aveva atteggiamenti sbagliati – ha raccontato un genitore nel video che sta facendo il giro dei social – Abbiamo denunciato a chi di dovere ma siamo stati abbandonati dalle istituzioni, dalla polizia e dalla scuola. Ma noi abbiamo le prove e vediamo come vivono la scuola i nostri bambini. A casa piangono, non stanno bene, di notte non riescono a dormire e ci sono anche bambini che in classe non vogliono entrare e ci dicono che la maestra è cattiva. Abbiamo anche delle foto e dei riscontri, ci sono dei lividi, dei segni sulle braccia dei bambini. Ora speriamo che lei lasci la scuola oppure saremo noi ventiquattro ad andare via”, conclude il genitore.

 




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