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Uccise l’avvocato dei vip: l’inchiesta partita dalle parole di un amico

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Primo teste in aula, questa mattina, nel processo in Corte d’Assise alla Spezia a carico di Marzia Corini, il medico accusato di aver ucciso il fratello Marco Valerio, avvocato dei vip, attraverso una sedazione a base di Midazolam: un gesto da ricondurre, secondo l’accusa, al rischio di rimanere esclusa dal testamento del fratello, gravemente ammalato di cancro, in favore della giovane compagna del professionista. Ad essere ascoltato, nell’udienza cominciata poco dopo le 9 e terminata attorno alle 14.30, il luogotenente della polizia giudiziaria che ha portato avanti le indagini sulla morte del noto professionista. Il carabiniere ha ripercorso le varie fasi dell’indagine, il cui input investigativo sarebbe arrivato dalle dichiarazioni spontanee rilasciate alla stessa pg da un imprenditore amico di Marco Valerio Corini. L’udienza e’ stata aggiornata a lunedi’ prossimo, quando compariranno come testi un infermiere, un avvocato e un notaio. Marzia Corini e’ imputata di omicidio volontario, furto e di falso in testamento in concorso. Nello stesso processo e’ imputata anche Giuliana Feliciani, noto avvocato spezzino, per le accuse di circonvenzione di incapace e, in concorso, di falso in testamento.


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