Cronaca di Napoli

Napoli, gli amici del 15enne arrestato per l’aggressione di Arturo: ‘Sei forte, siamo tutti con te’

Pubblicato da
Condivid
Sul suo profilo Facebook è “Genny” e, attraverso il social, si rivolge al suo amico quindicenne subito dopo aver appreso la decisione del gip di tenerlo in carcere come presunto aggressore di Arturo. Nella chat con amici in comune, rivolgendosi a F.C., scrive tra cuori, emoticon e icone di incoraggiamento: “Ti aspetto qui fuori ‘o na’ (che sta per nano, ndr), datti forza in quelle quattro mura, che sei la vita mia”. E ancora: “Ti amo (scritto tam) sangue mio, mi manchi…”.
Parole forti, parole di una vita nelle chat di un gruppo di amici che in questo periodo è al centro delle indagini per il tentato omicidio di Arturo. Basta scorrere il profilo aperto di F.C., per capire da chi è composta la sua cerchia di amici, a chi si ispira la determinazione di un adolescente che giura di non essere un bullo e respinge al mittente le accuse di due testimoni oculari. Una galleria di pose plastiche, di torsi nudi, di sguardi rigorosamente incazzati o occhiali scuri per dare fascino tenebroso alle proprie posture. Sono Kekko, Genny, Enzo, Luigi, Fede, Nunzia e tanti altri. Una galleria umana piena di frasi spicciole destinate a rafforzare la propria appartenenza al gruppo.
Dopo il messaggio di “Genny”, arriva quello di una tale “Loren” che incoraggiava l’amico a tenere duro (e a non lasciarsi andare a confessioni che potrebbero inguaiare anche altri esponenti del gruppo): “Esci presto core mii, prima o poi esci, non ti preoccupare tvb, ma tanto tu sei forte e siamo tutti con te…”. Ragazzetti che hanno la necessità di appartenere al gruppo e di rinsaldarlo con frasi ad effetto a ogni occasione utile. L’esigenza di fare quadrato e di non rimandare mai al giorno dopo la possibilità di soccorrere un amico, un “fratello”.
E, per fare un esempio, riportiamo l’opinione del presunto “gancio” dell’aggressione di via Foria: “Gli amici veri sono quelli che se hai un problema non ti dicono a domani, ma restano fino alla fine con te…”. Una esternazione ideologica di appartenenza al gruppo, al branco. Valori, gli stessi che hanno spinto F.C. a fare da palo o da gancio? Le indagini sono in corso e la polizia sta scavando, in queste ore, nel tentativo di chiudere il cerchio sul branco di quattro vigliacchi che hanno immobilizzato un ragazzino disarmato colpendolo con venti pugnalate in punti vitali.