Pizzo ai cantieri del Metanodotto: 40mila euro per ‘stare tranquilli’

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Sono quattro gli arresti per una tentata estorsione alle ditte che stavano eseguendo i lavori per la realizzazione di una variante ad un metanodotto della Snam. A finire in carcere sono Diego Spina, 39 anni di Casalbore, Marino Tascione, 53 anni di Casalbore, Carmine De Rosa di 33 anni e Vincenzo De Rosa, di 37 anni di Paduli. L’indagine ha preso via dopo i danneggiamenti presso i cantieri della “Tre Colli Oil e Gas spa” nello scorso agosto. La ditta “Tre Colli”, aggiudicatarie dell’appalto si era avvalsa di alcune imprese locali in subappalto che hanno ricevuto cinque attentati: il primo ai danni di un escavatore a Paduli di propriètà di una ditta di Rotondi, un altro a Casalbore coinvolti un trattore e di un escavatore, inoltre fiamme per un cassone scarrabile a Paduli e un furgone.
Infine il rinvenimento a Casalbore di una tanica di benzina con un accendino vicino ad un’escavatore. Una vera e propria intimidazione per ricevere il pagamento di 40mila euro dalla ditta in appalto per evitare ulteriori danni alle attrezzature. Le indagini hanno portato a Vincenzo De Rosa fratello di Carmine, Diego Spina e Marino Tascione. Inoltre veniva tenuto sotto controllo un bar dove si celebravano gli incontri tra estorsioni e il responsabile del cantiere. Così i carabinieri hanno ricostruito i vari contatti delle ditte appaltanti con coloro che volevano tentare l’estorsione
.
“Questi fatti al centro dell’indagine – commenta in una nota il procurate Aldo Policastro – costituiscono espressione delle quotidiane difficoltà con le quali devono rapportarsi gli operatori economici nel territorio anche nei piccoli comuni ove vengono realizzate grandi opere. Le condotte estorsive vengono attuate senza alcuna remora per il potenziale danno cagionato allo sviluppo economico dei territori”.

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