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Filippo Turetta ha detto si all’estradizione. Il padre: ‘Sembrava figlio perfetto’

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Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin sarà presto in Italia: ha dato il suo ok all’estradizione.

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Il giudice del tribunale cittadino di Halle an der Saale, in Sassonia Anhalt, ha già convalidato l’arresto di Turetta, che nel corso dell’udienza, ha fatto sapere il suo avvocato, Emanuele Compagno, “ha acconsentito ad essere estradato in Italia”.

Ora però dovrà aspettare che il tribunale regionale inizi a esaminare la richiesta di estrazione. “Per portarlo in Italia – ha aggiunto il legale – potrebbero servire una quindicina di giorni”.

I tempi, ha osservato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, “in questi casi sono rapidi. Tutto dipende dalla magistratura di Venezia, ma generalmente i tempi sono molto rapidi”. Il titolare della Farnesina Antonio Tajani ha sottolineato che con l’arresto europeo, avvenuto grazie “al coordinamento tra le nostre forze dell’ordine e quelle tedesche”, il ragazzo “potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell’ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo”.

I tempi tecnici previsti dalle procedure per l’estradizione in genere sono di qualche settimana. L’Italia ha già completato la traduzione in tedesco del mandato di cattura internazionale e l’ha inviata alle autorità tedesche. Quando l’estradizione sarà pronta, un team della polizia giudiziaria italiana andrà in Germania a prenderà in consegna il 22enne per trasferirlo in Italia e metterlo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Magistrati che hanno diverse domande da porre al giovane, per definire i dettagli che ancora mancano e soprattutto valutare se c’è stata o meno premeditazione. Analizzando la cronologia del suo computer gli investigatori hanno infatti scoperto numerose ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quota, inoltre il corpo di Giulia è stato trovato avvolto in alcuni sacchi neri e nel luogo dell’aggressione, a Fossò, è stato trovato un coltello con la lama spezzata che ora verrà esaminato per capire se si tratti dell’arma del delitto.

Al momento, il medico legale che ha esaminato il corpo della ragazza ha già appurato che era morta quando è stata portata da Filippo nella scarpata vicino a Barcis. L’autopsia, che potrebbe essere eseguita già nelle prossime ore, chiarirà definitivamente le cause del decesso e l’arco temporale del crimine. Poi la salma sarà restituita alla famiglia per l’ultimo saluto a Giulia.

Il papà di Filippo: “Ho sempre pensato fosse il figlio perfetto”

“Ho sempre pensato fosse il figlio perfetto, mai problemi a scuola, nessun litigio con i compagni, neppure con il fratello”, ha detto ai giornalisti Nicola Turetta, il papà di Filippo, “non e’ concepibile trovarmi in una cosa del genere, gli e’ scoppiato qualcosa nel cervello”.

“E’ una cosa dura, non e’ che sia tornato da un viaggio”, ha osservato Nicola commentando la notizia dell’arresto ancora visibilmente scosso, “bisogna capire come abbia potuto fare una cosa cosi’ un ragazzo a cui abbiamo cercato di dare tutto quello che potevamo dare”.

Temevo facesse un gesto disperato. Mai io avrei solo voluto andare a riprenderli tutti e due vivi”. Andrà a trovare la famiglia di Giulia? “Si, ma bisogna trovare il coraggio per farlo”. ha detto invece a Dritto e Rovescio su Rete4 Nicola Turretta. “Porgiamo le nostre massime condoglianze e siamo vicini alla famiglia Cecchettin – ha aggiunto – volevamo bene a Giulia e nessuno la riporterà più indietro”.

 


Articolo pubblicato il giorno 20 Novembre 2023 - 07:46


3 Commenti

  1. Mi chiedo come sia possibile che una persona possa compiere un gesto così terribile. Spero che la verità venga presto scoperta e che il colpevole venga punito adeguatamente.

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