Un gusto superiore: Piergiorgio Pardo a Napoli per la presentazione del nuovo libro

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Venerdì 22 settembre alle 18.00 alla Libreria Iocisto – Via Cimarosa 20 (Piazzetta Aldo Masullo) – con la partecipazione di Donato Zoppo in veste di moderatore, Piergiorgio Pardo presenta il nuovo libro Un Gusto Superiore: il cantautorato progressivo italiano dal beat al bit (Crac Edizioni).

In questa nuova opera il giornalista milanese esplora i rapporti tra rock progressivo e canzone d’autore, due mondi in apparenza contrapposti che invece hanno trovato in quasi mezzo secolo tante occasioni di incontro, dialogo e fusione. Morgan, Eugenio Finardi, Iosonouncane, Ivan Cattaneo, Colapesce, Amerigo Verardi: sono solo una piccola parte dei nomi che ha intervistato.

Piergiorgio Pardo scrive per Billboard Italia e Ondarock, è parte della redazione musicale di Radio Popolare, nonchè ideatore e conduttore di trasmissioni e podcast per Radio Raheem Milano. Ha collaborato con L’Essenziale e Blow Up, ha pubblicato vari titoli in materia di musica e culture giovanili come Conoscere le Controculture giovanili (1997), Le Video Generation (2000), Il Cyberpunk (2001), A Young Person’s Guide To King Crimson 2.0 (2017).

    Un appassionato e approfondito testo nel quale l’autore indaga a tutto tondo nel fenomeno, unico nel suo genere, del “cantautorato progressivo” del nostro Paese: «Nelle intenzioni è un libro contro le classificazioni e a favore della curiosità. Mischia musicisti appartenenti a passato, presente e futuro, famosi e sconosciuti, amati, odiati, o semplicemente snobbati dalla critica, di tutte le età».

    In questo nuovo libro mette insieme due aree che ha studiato nel corso degli anni, provando a sottolineare la trasversalità dell’esperimento: “Se sostituissimo la parola “cantautore” con “songwriter” e la parola “progressive” con “ambizione”, i nomi e i dischi menzionati nel libro rimarrebbero gli stessi. Però non si entrerebbe nel merito dell’equazione fra progressive e dinosauri e invece mi sembra divertente provare a farlo. Quindi pensare da un lato ai tanti cantautori italiani che sono anche fior di musicisti, o sanno avvalersene, dall’altro al progressive come a un concetto trasversale, che attraversa psichedelia, art rock, sperimentazione e tutte le altre diavolerie, battezzate o meno dalla critica, che nei decenni sono state in grado di forzare i limiti della forma canzone”.

    Gli artisti affrontati da Pardo sono tanti, oltre 200 dischi di nomi popolari ma anche esoterici: da Lucio Battisti a Gino D’Eliso, da Franco Battiato a Mario Barbaja, da Alan Sorrenti a Mauro Pelosi. Tutti accomunati da una visione “altra” della canzone, tra temi politici, linguaggi visionari, narrazioni esistenziali figlie dei propri tempi.

    “Il libro contiene delle interviste che non dimenticherò mai, anche per i momenti in cui sono accadute. C’è Iosonouncane nell’unica intervista concessa durante il periodo della pandemia, quando IRA era ancora un segreto.

    C’è tutta la lucidità di Amerigo Verardi e l’umanità di Eugenio Finardi, pronto a raccontare e raccontarsi con la sua umanità meravigliosa. C’è un Morgan in gran forma che discetta amabilmente di canzone d’autore, c’è l’ultima intervista in vita di uno splendido Maurizio Monti, ci sono i racconti di Jenny Sorrenti, Ivan Cattaneo, Gino D’Eliso, Fabio Zuffanti, le dichiarazioni di Colapesce su Enzo Carella, i racconti toscani di Alessandro Fiori e quelli riservati e apolidi di Andrea Laszlo De Simone.

    Sono solo alcuni nomi che mi vengono in mente, ma sfogliando il libro tutti questi incontri, insieme agli altri da cui tante sue pagine sono nate, riprendono vita e spero sia così anche per il lettore”.



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