Nuovo sondaggio Ipsos-Legambiente sugli stili di mobilità dei Napoletani

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Nuovo sondaggio Ipsos-Legambiente sugli stili di mobilità dei Napoletani. Rispetto al 2019, a Napoli aumenta la percentuale degli spostamenti in auto +39%. Complessivamente per muoversi i cittadini continuano a preferire la “tradizione” della mobilità pesante di auto e moto privata.

I napoletani per muoversi continuano a preferire la “tradizione” della mobilità pesante di auto e moto privata a discapito del trasporto pubblico locale considerato carente e inefficiente. La combinazione tra pandemia, crisi energetica e inflazione morde e fa aumentare i divari. Rispetto al 2019, a Napoli aumenta la percentuale spostamenti in auto e a piedi , si usa poco la bici. Sono questi alcuni dei dati emersi dal nuovo sondaggio Ipsos-Legambiente sui comportamenti e le propensioni di mobilità degli italiani, somministrato sia su scala nazionale che con un focus sulle grandi città di Milano, Torino, Firenze, Napoli e Roma. L’indagine rientra nell’ambito della Clean Cities Campaign, network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che punta al miglioramento radicale della qualità dell’aria attraverso stili di mobilità più sostenibile, ridistribuzione dello spazio urbano in favore delle utenze deboli e conversione dei trasporti all’elettrico.

I dati emersi dal monitoraggio hanno evidenziato che continuiamo a usare spesso l’auto, anche nei tratti brevi e soprattutto fuori dai grandi centri abitati. A Napoli, sul totale degli spostamenti, rispetto al 2019, il 39%% del campione dichiara di usare di più l’automobile, mentre chi dichiara di usarla meno è solo il 16%. Nonostante ciò, percorriamo complessivamente meno distanze in automobile rispetto al 2019 (dati MITE sui consumi carburanti).

    Più a piedi, soprattutto in città: sul totale degli spostamenti, rispetto a 4-5 anni fa, il 44% degli intervistati si muove di più a piedi. Gli spostamenti a piedi sono una opportunità anche per risparmiare sul carburante o sul singolo biglietto dell’autobus, quando il tragitto è breve. Con questa nuova tendenza, acquisisce sempre più rilevanza la “città 15 minuti”, il ridisegno urbanistico che vuol progettare tutti i servizi essenziali – il lavoro, i negozi, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, il benessere, la cultura, lo shopping e il divertimento – in prossimità della residenza. Nelle città dense è già, in parte, realtà.

    L’anello debole della mobilità napoletana resta però il trasporto pubblico locale, usato di meno dal 31% degli intervistati, rispetto al 2019. L’uso aumenta solo per il 17%, immutato per il 36%. E le motivazioni sono sempre le stesse: perché troppo scomodo, la scarsa frequenza delle corse e l’inaffidabilità degli orari.

    Ed è così che, la gran parte di napoletani, sia per le brevi che per le lunghe distanze, usa ancora prevalentemente l’automobile, ancorché di età media 12 anni, quindi più inquinante e con alti consumi. Infatti, l’auto nuova non è più per tutti. Da un lato il prezzo medio di acquisto è aumentato del 32% nell’ultimo decennio, passando da 18.857 euro del 2012 a 24.891 euro del 2021 (dati Unrae), dall’altro il potere d’acquisto medio è diminuito.

    “La fotografia scattata dal nostro sondaggio- commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania- dimostra ancora una volta che è ancora lontana una città che si muove con una mobilità dolce e sostenibile. L’auto la fa ancora da padrone causa di un trasporto pubblico carente ed inefficace come certificano i continui bollettini di guerra su ritardi, sospensione di corse della Vesuviana e della Linea della Metropolitana. La ricetta è quella che predichiamo da anni: occorre accelerare il passo con interventi e misure ad hoc: ampliamento delle ciclabili, zone a traffico limitato e potenziamento del trasporto rapido di massa, solo per citarne alcune, per arrivare ad avere un sistema di mobilità più sostenibile. Lo chiediamo come associazioni, lo chiedono soprattutto i cittadini. Da anni sulla programmazione e miglioramento della mobilità cittadina si viaggia lenti come una lumaca.”

    Tornando al sondaggio Ipsos-Legambiente: in calo, seppure di poco, anche l’uso della bicicletta: il 22% dei napoletani intervistati ne ha ridotto l’uso, mentre solo il 11% l’ha incrementato. A Milano e a Firenze, invece, l’uso è aumentato nel 21% dei rispondenti. I dati mostrano che laddove ci sono politiche che indirizzano la nuova mobilità si arriva a cambiamenti positivi. Gli italiani sono ben disposti a lasciare l’auto qualora ci fossero strade più sicure e la velocità massima in centro fosse limitata a 20-30 km all’ora; e in favore del trasporto pubblico e condiviso, qualora ci fossero servizi più efficienti, diffusi ed economici. Inoltre, la maggioranza dei napoletani è favorevole al divieto progressivo alla circolazione di mezzi inquinanti nei centri abitati.

    Inoltre il 70% degli intervistati è intenzionato ad acquistare un’auto completamente elettrica nei prossimi 1-2 anni, soprattutto se ci fossero sufficienti incentivi all’acquisto e fosse più facile trovare punti di ricarica in città.

    Infine, tra gli altri temi, spazio nel sondaggio anche al Maas (Mobility as a service). Parliamo un tipo di servizio che grazie a una piattaforma digitale – accessibile via smartphone in modo semplice e veloce – consente agli utenti di pianificare, prenotare e pagare più tipi di servizi di mobilità pubblica, privata e in sharing. Questa tecnologia è purtroppo sconosciuta alla maggioranza dei cittadini napoletani. Il 45% non ne ha mai sentito parlare, il restante 55% ne ha una conoscenza solo superficiale.



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