Salerno, detenuto con Covid tenta la fuga durante visita in ospedale: preso

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Un detenuto del carcere di Fuorni positivo al Covid ha approfittato di una vista in ospedale per tentare di fuggire: e’ successo ieri sera a Salerno dove l’uomo e’ stato inseguito e bloccato dagli agenti uno dei quali rimasto anche contuso durante la colluttazione.

I medici dell’ospedale Ruggi di Salerno che li hanno visitati li hanno giudicato guaribili in venti giorni i traumi alla spalla e al ginocchio che gli sono stati riscontrati. A darne la notizia è il segretario regionale Osapp, Vincenzo Palmieri.

“Oramai questi episodi sono all’ordine del giorno e non per colpa della Polizia Penitenziaria ma di un’amministrazione sempre più distratta alle sollecitazioni sindacali e alle possibili soluzioni per ridurre questi e tanti altri fenomeni che si stanno registrando che impattano negativamente sulla sicurezza muraria e intramuraria”, dice Palmieri.

E poi aggiunge: “Incremento personale di polizia, reparti detentivi presso ospedali per piantonamenti in sicurezza e non nelle corsie, occorre salvaguardare ordine pubblico,limitazione visite e ricoveri non urgenti presso i luoghi di cura attraverso protocollo ASL e amministrazione, potenziare scorte per servizi esterni.

Come Osapp continueremo a sollecitare i vertici amministrativi affinché prestano maggior attenzione verso un istituto complesso come quello di Salerno con l’assegnazione definitiva anche di un comandante perché per troppi anni nonostante le vicessitudini di un recente passato è stato considerato sempre di seri B.

    Il personale tutto, direttore e comandante ff sono stremati al limite della sopportazione. Chiediamo inversione di rotta per ristabilire un contesto sereno e sicuro dentro e fuori per poter soddisfare trattamento, sicurezza e diritti soggettivi”. 

    “Troppe volte – sottolineano Ciro Auricchio e Giuseppe Del Sorbo, rispettivamente segretario regionale e nazionale dell’Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria – abbiamo denunciato le criticita’ del carcere salernitano come lo stato di abbandono in cui versa la polizia penitenziaria.

    Ribadiamo, per l’ennesima volta, che la carenza di organico limita il buon esito del servizio. Esprimiamo solidarieta’ al personale del carcere di Salerno il quale, nonostante le gravi difficolta’ in cui opera, con grande spirito di sacrificio e senso di appartenenza, continua ad assicurare i propri compiti istituzionali”.

    “Per fronteggiare queste criticita’ esterne – concludono Auricchio e Del Sorbo – sarebbe stato utile lo ‘storditore elettrico’, il cosiddetto taser, che va dato in dotazione anche agli agenti della Polizia Penitenziaria”.



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