Lavoro, la parità salariale è legge: ok del Senato

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“Con il via libera definitivo di oggi al Senato, giunto all’unanimità, alla legge sulla parità salariale il nostro Paese compie un passo di fondamentale importanza verso il completo superamento delle disuguaglianze di genere, l’aumento dell’occupazione femminile, l’assunzione del principio di condivisione tra donne e uomini delle opportunità e delle responsabilità sul lavoro e in famiglia”. Lo annunciano le relatrici della legge alla Camera e al Senato Chiara Gribaudo e Valeria Fedeli.

“Nel merito la legge si basa su due capisaldi fondamentali: rispetto della parità di genere in tutte le scelte che riguardano lavoratrici e lavoratori e trasparenza: le aziende sopra i 50 dipendenti dovranno infatti compilare un rapporto sulla situazione del personale che conterrà molti indicatori, dai salari agli inquadramenti, dai congedi al reclutamento.

L’elenco delle aziende che trasmetteranno il rapporto, e quello di chi non lo trasmetterà, sarà pubblico, e i dati saranno consultabili dai lavoratori, dai sindacati, dagli ispettori del lavoro, dalle consigliere di parità con sanzioni fino a 5mila euro per mancata o fallace trasmissione dei dati.

Nel metodo – proseguono le parlamentari del Partito Democratico – si segna un punto politico molto qualificante per questo Parlamento e per questa legislatura. Non è “comune”, infatti, che nel passaggio da una Camera all’altra l’approvazione di un disegno di legge impieghi meno di 15 giorni. Che sia accaduto con il provvedimento sulla parità salariale tra donne e uomini dimostra l’urgenza e la concretezza che questo Parlamento, d’accordo tutte le forze politiche, ha voluto riconoscere all’incrocio tra i due assi fondamentali per l’uscita dalla crisi pandemica e per la crescita del Paese: lavoro e parità di genere.

Nella consapevolezza piena e fattiva che senza uguaglianza “di fatto” tra donne e uomini non potrà esserci ripresa e non potrà esserci sviluppo sostenibile e innovativo. Partendo da testi diversi c’è stata la volontà politica di dare concreta attuazione al dettato costituzionale e quindi di riconoscere il fondamentale diritto a un pari riconoscimento economico e di carriera, a parità di mansioni e ore lavorate, alle donne lavoratrici.

    Ma anche la consapevolezza che il Paese cresce, il benessere generale aumenta, che c’è sviluppo sostenibile e innovativo investendo sull’aumento dell’occupazione femminile, sull’empowerment femminile, sulla formazione, sulla partecipazione e la piena condivisione delle responsabilità tra donne e uomini nella famiglia, come in politica e nelle imprese.

    Imprese che devono essere accompagnate, come avviene con questa legge, attraverso il cambiamento e sostenute nell’adottare le misure necessarie per essere protagoniste del cambiamento stesso in senso positivo insieme a tutti i soggetti, pubblici e privati, sindacali, datoriali, associativi, che a livello nazionale e locale, insieme alle cittadine e ai cittadini, devono concorrere agli obiettivi di sviluppo sostenibile che ci siamo dati e che sono iscritti nel Pnrr, nel Next Generation Eu, nell’Agenda 2030 dell’Onu”.


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