Covid: a Napoli una variante tra il ceppo europeo e quello Sudafricano

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Una nuova variante della Sars-Cov-2 è in giro da qualche mese per la città Napoli, la provincia e l'Agro Nocerino Sarnese.

La scoperta è stata fatta da uno studio congiunto di Tigem, Istituto Pascale e Istituto zooprofilattico di Portici che hanno intercettato una nuova nell'agro nocerino sarnese, in maniera particolare a . “In un cluster dell'agro abbiamo trovato nove campioni positivi alla variante sudafricana mutata -ha spiegato al Corriere del Mezzogiorno il ricercatore Pellegrino Cerino, dell'istituto di - e per questo che con la Asl abbiamo condotto uno screening su duemila persone, ma fortunatamente non abbiamo riscontrato altre presenze di positività riconducibili alla mutazione rilevata. Insomma da sperimentazioni in laboratorio, è stato possibile accertare che il virus mutato si comporta come quello del ceppo europeo, ed è quindi sotto copertura vaccinale, sebbene la carica di positività risulti un po' più resistente e si estingua oltre i quindici giorni”.

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Ma questa variante nei giorni scorsi  questa variante è riapparsa a con una nuova mutazione. E -come riporta Il Mattino- la variante inglese si è abbinata al ceppo sudafricano. Questo potrebbe spiegare l'aumento dei casi proprio nella città di Napoli degli ultimi tempi e la preoccupazioni dei medici che continuano a chiedere attenzione da parte dei cittadini.

    identificata in Israele nuova  

    Intanto il ministero della Salute israeliano ha annunciato di aver individuato nel Paese sette casi di una variante indiana del tra i viaggiatori tornati di recente dall'estero. Nessuno di loro era stato immunizzato contro il coronavirus quindi non e' chiaro se i vaccini funzionino contro la mutazione. Da qui, l'enfasi posta dalle autorita' sull'importanza della quarantena per coloro che rientrano in patria, specialmente da Paesi dove i tassi di contagio sono alti.

    Anche in Gb spunta la ‘variante indiana'

    La variante indiana ha fatto la sua presenza anche in Gran Bretagna. A segnalarlo sono le autorita' sanitarie nel Regno Unito, Paese che ha legami significativi con il colosso asiatico (dove il premier Boris Johnson e' atteso fra una decina di giorni per la prima visita ufficiale post pandemia all'estero, confermata seppure in formato ridotto sullo sfondo della nuova ondata di contagi che ha investito il Subcontinente) e nel quale vengono eseguiti piu' test di qualunque altra nazione al mondo sul genoma umano: test in grado di tracciare in anticipo le varianti. Al momento i casi di sospetto contagio sull'isola con questa mutazione, indicata con la sigla B.1.671 e divenuta predominante in India, si fermano a un'ottantina, in buona parte da confermare. Per i medici britannici si tratta al momento di “una variante d'interesse”, non di un'allerta vera e propria tenuto conto dell'impatto ancora limitato e circoscritto. Ma le preoccupazioni non mancano, perche' questo ceppo presenta una doppia mutazione rispetto a quello originario e appare piu' facilmente trasmissibile. In parallelo, il Regno Unito ha lanciato negli ultimi giorni un allarme specifico anche per l'individuazione alcune decine di contagi con un'altra variante, quella ‘sudafricana', considerata potenzialmente piu' resistente ai vaccini disponibili: casi finora concentrati in 4 focolai, in altrettante zone di Londra.

    L'India di recente ha registrato un'impennata di casi di Covid, che hanno raggiunto il totale di 14,3 milioni, seconda sola agli Usa nel mondo. Israele e' tra i Paesi al mondo con la piu' alta percentuale di vaccinati e da poco ha decretato la revoca delle piu' severe misure di lockdown, tornando lentamente alla normalita'. Non e' detto che la nuova variante indiana abbia un impatto sulla circolazione del virus nello Stato ebraico: delle almeno otto mutazioni scoperte finora nel Paese, solo quella britannica e' diventata dominante, fonte di quasi tutti i nuovi contagi.



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