Scoperte 4 discariche abusive nel Parco Nazionale del Vesuvio

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Scoperte 4 discariche abusive nel Parco Nazionale del Vesuvio.

 

Discariche abusive collocate all’interno dell’area protetta del parco nazionale, un autotrasportatore denunciato per illecito trasporto di rifiuti e un’officina risultata prova di autorizzazioni sequestrata. E’ il bilancio di una serie di attivita’ di contrasto ai reati di natura ambientale, rientranti nel protocollo ”Terra dei fuochi”, eseguite dai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata  nelle aree poste all’interno e a ridosso del parco del Vesuvio e nelle zone limitrofe.

Gli interventi sono stati supportati di militari delle stazioni forestali del territorio e del nucleo elicotteristi di Pontecagnano (Salerno). Nell’ambito di queste attivita’, a Boscotrecase i carabinieri della stazione di Trecase – insieme ai Forestali della stazione di Boscoreale e col supporto in volo di un elicottero dell’Arma – hanno individuato quattro siti abusivi destinati allo sversamento di rifiuti in localita’ Fruscio, all’interno del parco nazionale.

    Nelle discariche illegali sono stati rinvenuti scarti di lavorazioni edili, parti di carrozzeria di veicoli, ingombranti di vario genere, rifiuti vegetali e plastiche varie. L’area interessata e’ risultata occupata da 225 metri cubi di rifiuti ed e’ stata sottoposta a sequestro per la successiva bonifica. Sono in corso accertamenti nel tentativo di individuare gli autori degli sversamenti.

    A Terzigno, invece, i militari della locale stazione hanno individuato e denunciato all’autorita’ giudiziaria un uomo di 45 anni, sorpreso mentre trasportava senza autorizzazione sul proprio camion rifiuti speciali misti provenienti da attivita’ di demolizione e costruzione. L’autocarro e’ stato sequestrato insieme a quasi tre metri cubi di rifiuti.

    A San Giuseppe Vesuviano, infine, i carabinieri hanno individuato un’autofficina meccanica totalmente abusiva, realizzata da un uomo di 49 anni: l’attivita’ abusiva era stata impiantata in un magazzino di pertinenza dell’abitazione dove il quarantanovenne risiede. All’interno sono stati rinvenuti diversi attrezzi da lavoro.

    Accertato anche l’illecito trattamento dei rifiuti: in particolare, i fumi venivano diffusi nell’atmosfera senza alcun trattamento o filtro, mentre le acque reflue erano sversate direttamente nel terreno. Anche i residui delle lavorazioni, costituiti da rifiuti speciali pericolosi e non, venivano smaltiti in modo del tutto irregolare. L’intero capannone, per una superficie di circa 200 metri quadrati, e’ stato sequestrato.


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