Cantalamessa (Lega): ‘Il decreto Cura Italia può essere solo un primo passo, occorreranno molti più fondi’

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“Siamo soddisfatti del fatto che il governo si sia reso conto che le misure inizialmente previste non fossero, come da noi segnalato più volte, -dice il deputato campano della Lega, Gianluca Cantalamessa-assolutamente sufficienti e quindi che abbia accolto la nostra richiesta di investire di più. 25 miliardi sono solo un inizio che apprezziamo, ma che comunque non è assolutamente sufficiente per colmare le emergenze per tutte le imprese. Professionisti, piccole e medie imprese ma anche quelle grandi hanno bisogno di maggior tutela. 600 euro una tantum (se confermato il decreto) per le p.iva non sono nulla e non servono neanche a pagare meta fel fitto di un negozio o di uno studio professionale.

Non ha senso traslare dei pagamenti di imposte e tasse di tre mesi, se poi non ci sono stati gli incassi. Se una p. iva non ha incassato per questa emergenza, non può e non deve pagare ne oggi ne tra 3 mesi ne mai. Come Lega avevamo proposto un anno “bianco” quindi non una semplice sospensione temporale dei pagamenti dei vari contribuiti fiscali e previdenziali ma l’eliminazione totale. Non possiamo mettere in ginocchio ulteriormente le nostre imprese ed i nostri professionisti anche perché sono aggrediti sempre di più da concorrenti europei che, in questo periodo purtroppo, si muovono più come avversari che come alleati e quindi abbiamo il dovere di difendere gli interessi nazionali e possiamo farlo solo dando il massimo sostegno alle nostre partite iva, ai loro dipendenti ed ai lavoratori precari.
La Lega in questo momento responsabilmente non sta facendo polemiche ma siamo convinti che se davvero dobbiamo cercare di risollevare l’economia italiana c’è bisogno di uno sforzo in più, coinvolgendo un’Europa troppo lontana dai nostri interessi e per nulla attenta ai nostri bisogni. Infine – conclude il deputato – rivolgo un appello a tutti gli italiani: RESTATE A CASA affinché tutti quelli che lavorano in prima linea per noi non si trovino a combattere anche contro le nostre superficialità”.


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