Napoli, assunzioni nella sanità: i precari temono di essere esclusi

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Napoli.E’ scoppiata la guerra tra i poveri dopo la pubblicazione della graduatoria dei sessanta nuovi assunti tra gli infermieri e operatori socio sanitari al Cardarelli. I lavoratori precari in servizio da anni presso le strutture ospedaliere della Campania, no essendo stati regolarizzati, temono di perdere il posto di lavoro. Alcuni si sono incatenati per protesta. Oggi sulla vicenda è intervenuto il responsabie sindacale della Fials, Lello Pavone che ha scritto: “Esimio Presidente, illustrissimi  generali della Campania , finalmente sono pronte le graduatorie finali di alcuni concorsi per le figure sia di Infermieri sia di Oss. Questo per la nostra regione rappresenta una grande e importante novità , una novità che finalmente può cambiare in meglio la nostra disastrosa sanità, può ridare dignità non solo a miglia di giovani disoccupati , ma ridare dignità alle cure che vengono erogate ai nostri cittadini/pazienti, perché come tutti sanno avere più risorse umane in particolare Infermieri, Oss, e tutte le altre figure del comparto, significa dare una migliore assistenza , una assistenza di qualità.
Quello che dunque come organizzazione sindacale chiediamo, e di rivalutare e di rivedere il concetto stesso di fabbisogno di personale, ancora basato solo e unicamente sul risparmio economico. Chiediamo invece di guardare questo concetto più da un punto di vista assistenziale , più dalla parte del paziente , perché facendo così scopriremo che in Campania ci vogliono molti più operatori di quello che attualmente alcuni tecnici hanno considerato, studi e ricerche recenti hanno confermato che più Infermieri, più Oss significa, una riduzione del 30 % del rischio morte del paziente. E non solo, significa più Sicurezza , più qualità e più Umanizzazione delle cure, significa meno rischi, meno errori, meno infezioni ospedaliere , meno giorni di ospedalizzazione e soprattutto meno costi (straordinari), ma non solo, vi invitiamo a rivedere il fabbisogno di personale tenendo conto che non esistono solo gli ospedali , ma che questi operatori potrebbero rilanciare tutto ciò che riguarda il territorio , l’assistenza domiciliare e la continuità assistenziale, insomma vi chiediamo una rivoluzione nel modo di interpretare il concetto stesso di fabbisogno non più legato al personale ma bensì al paziente , facendo così, noi riusciremo in due obiettivi fondamentali per la nostra regione e per la sua sanità, è cioè da una parte a dare ancora più lavoro ai giovani operatori della sanità tenendo tutti dentro e non escludendo nessuno dal mondo del lavoro sia i vincitori di concorso sia tutti i precari che fino ad oggi tra mille difficoltà hanno cercato di far garantire i famosi LEA, i livelli minimi di assistenza è dall’altra a renderemo la nostra sanità migliore più efficiente e efficace ma soprattutto più umana , quello che i nostri cittadini ci chiedono una sanità giusta e uguale per tutti, insomma una grande sanità pubblica che mette assieme tutti senza escludere nessuno, una sanità che aggiunga e non sottrae, evitando tutte quelle guerre tra poveri che stanno iniziando a emergere, ricordando a tutti che il concetto stesso di salute porta il precariato, la disoccupazione come forme di patologia che noi, voi e soprattutto la politica deve saper curare”. E’ intervenuto anche il sindacalista napoletano Giuseppe Alviti componente della Commissione Sanità della federazione nazionale Lavoratori. “Nella sanità campana non può continuare la guerra tra i poveri.Precari che da anni garantiscono i Lea rischiano di perdere il posto di lavoro per far posto ai vincitori di avvisi pubblici a tempo indeterminato. È giusto che le graduatorie a tempo indeterminato vengano utilizzate ed esaurite ma, allo stesso tempo, è necessario trovare un percorso per la stabilizzazione dei precari, considerato che nella regione Campania c’è una carenza di oltre diecimila unità di cui cinquemila operatori socio sanitari”. “Ho inviato una lettera per chiedere al presidente De Luca un intervento urgente affinché i contratti a termine vengano rinnovati, in attesa di una soluzione che non lasci nessuno a casa, visto che è volontà dell’azione di governo regionale eliminare ogni forma di precarietà attivando la stabilizzazione” conclude Alviti leader federazione nazionale Lavoratori


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