Napoli, l’ombra del nuovo clan dietro la bomba e la stesa della notte scorsa a Miano

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Napoli. Tra le piste investigative per gli atti intimidatori nel quartiere Miano di Napoli, dove stamane, intorno alle 4, è stata fatta esplodere una bomba carta in via Teano, seguita dall’esplosione di 50 colpi di pistola, c’è quella che porta a un nuovo clan che sta cercando di conquistare lo spazio lasciato vuoto dalla cosca Lo Russo, i famigerati ‘Capitoni’ i cui boss, i fratelli Salvatore, Mario e Carlo si sono pentiti, insieme con Antonio, figlio di Salvatore e altri parenti. Un’eredità milionaria fatta di traffici di droga innanzitutto, ma anche di armi ed estorsioni. Ed è proprio nella ricerca di nuovi spazi che deve leggersi il movente che ha portato all’episodio di questa notte al quale probabilmente è da collegare quanto è avvenuto tre notti fa, quando è stato ferito alle gambe Luigi Torino, figlio dell’ex boss Salvatore detto o’ gassusaro, reggente negli anni scorsi nel rione sanità e protagonista di una sanguinosa faida con i Misso-Pirozzi, anche lui pentitosi. La nuova organizzazione criminale è formata da un gruppo composto da giovani che sarebbe sospettato di avere avuto un ruolo anche nella bomba che a Scampia ha distrutto l’auto di un ex impiegato, ora disoccupato, e nella sparatoria contro l’abitazione di un 54enne in passato accostato ad ambienti del clan Licciardi della Masseria Cardone.


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